Roma, 30 settembre 2025 – Nuove tensioni animano l’Università La Sapienza di Roma, dove gli studenti pro-Palestina hanno dato vita a un corteo che ha visto momenti di forte contestazione, con petardi, fumogeni e lancio di vernice contro l’ingresso del rettorato.
Corteo e azioni di protesta all’interno dell’ateneo

Durante la manifestazione, i partecipanti hanno intonato cori come “Polimeni, siamo fuori al rettorato” e “Rettrice, strappa gli accordi con Israele”, in segno di dissenso verso le relazioni accademiche intrattenute dall’ateneo con Israele. Il corteo si è snodato all’interno della città universitaria, dove davanti alla statua della Minerva è stata ammainata la bandiera europea, sostituita da quella palestinese, mentre gli studenti cantavano “Bella ciao”.
Gli attivisti sono entrati nelle facoltà di Lettere e Filosofia e di Fisica, interrompendo una lezione e affiggendo uno striscione di protesta davanti alla cattedra. Nonostante l’interruzione, il docente non ha risposto e gli studenti presenti hanno mantenuto la calma, applaudendo a ritmo con i cori. Lo striscione recitava: “Sapienza contro la guerra, stop genocidio”. L’obiettivo dichiarato era chiedere lo stop agli accordi con Israele e sostenere la Global Sumud Flotilla, la flotta internazionale che porta aiuti umanitari ai civili palestinesi.
Presidio concluso e tensioni con l’ateneo
Dopo circa un mese di presidio con tende nel pratone della Sapienza, gli studenti hanno deciso di smontare il campo, annunciando però che la protesta continuerà attraverso nuove forme di mobilitazione. Il presidio era stato caratterizzato da momenti di tensione, tra cui atti vandalici ai danni del rettorato e scontri con associazioni studentesche di orientamento politico opposto.
L’Università ha condannato fermamente gli atti vandalici, definendoli “gravissima inciviltà” e richiamando al rispetto del decoro e del bene comune. In una nota firmata dai direttori di dipartimento e dai presidi delle facoltà si è sottolineato che “gli insulti rivolti alla Magnifica Rettrice, simbolo della comunità accademica, sono intollerabili e non possono essere tollerati”. L’ateneo ha ribadito la necessità di fermare la violenza attraverso la promozione del rispetto e del dialogo.
Il conflitto tra studenti e istituzioni si inserisce in un contesto di mobilitazioni nazionali a favore di Gaza, culminate in uno sciopero generale del 22 settembre che ha coinvolto trasporti, scuole e porti in diverse città italiane, con manifestazioni spesso caratterizzate da scontri con le forze dell’ordine, come avvenuto a Milano, Roma, Bologna e Torino.
La situazione alla Sapienza rimane quindi tesa, con gli studenti che continuano a chiedere un confronto pubblico con la rettrice Antonella Polimeni e una presa di posizione netta contro la guerra e gli accordi con Israele, mentre l’ateneo ribadisce la necessità di mantenere l’ordine e il rispetto degli spazi accademici.






