Firenze, 4 dicembre 2025 – Un nuovo presidio per la sicurezza si è tenuto oggi in piazza della Piccola, nel quartiere di San Jacopino a Firenze, con la partecipazione di oltre un centinaio di cittadini, per denunciare le condizioni di insicurezza che ormai da tempo affliggono la zona. L’iniziativa, promossa dal comitato Cittadini attivi di San Jacopino, ha visto protagonisti soprattutto residenti preoccupati da episodi di violenza e degrado che si ripetono con frequenza.
Presidio per la sicurezza: il grido d’allarme dei cittadini

“Da porta pazienza a porto d’armi è un attimo”. Questo lo slogan sui cartelli esposti dai partecipanti, che hanno voluto richiamare l’attenzione sulle condizioni di disagio e pericolo in cui vivono quotidianamente. Simone Gianfaldoni, portavoce del comitato, ha denunciato la situazione: “Accoltellamenti, furti, spaccio tutto il giorno, scippi, siamo stanchi”. Gianfaldoni ha sottolineato la mancanza di interventi strutturali sul territorio, lamentando che “al di là di qualche controllo sporadico delle forze dell’ordine, che ringraziamo, non vediamo risultati concreti”. Il portavoce ha inoltre espresso la frustrazione per i continui rimpalli tra istituzioni locali e nazionali, chiedendo “sicurezza vera, perché anche noi abbiamo gli stessi diritti degli abitanti del centro storico”, facendo riferimento all’incremento di agenti nelle aree limitrofe alla stazione che invece ha portato a un miglioramento del quadro.
Anche Alberto Martini, rappresentante di Aria nuova per Firenze, ha espresso la difficoltà di affrontare il tema della sicurezza, ricordando come “la maggior parte della delinquenza è fatta da immigrati irregolari, ma se lo dici rischi di essere etichettato come razzista o fascista”. Martini ha rivolto un appello al questore e al prefetto affinché “scendano in strada e incontrino i cittadini, diventando volti noti e attivi nel quartiere”.
Valentina, residente a Porta al Prato, ha evidenziato come “le istituzioni sembrano non accorgersi del peggioramento drammatico della situazione dopo il Covid”, esprimendo il sentimento di impotenza di chi “non può vivere solo pagando tasse e facendo il proprio dovere senza ricevere in cambio sicurezza”.
Aggressione al portavoce Gianfaldoni: un episodio che conferma le tensioni
L’appello alla sicurezza arriva dopo l’episodio di violenza subito dallo stesso Simone Gianfaldoni il 27 settembre 2024, quando è stato aggredito lungo la pista ciclabile di viale Redi da un uomo che ha tentato di strappargli il cellulare. Gianfaldoni, che stava documentando la presenza di siringhe e bottigliette legate all’uso di droga, è stato afferrato alle spalle e graffiato ma è riuscito a fuggire e a segnalare l’accaduto alla polizia. “Oltre ai graffi, resta la violenza psicologica: chi subisce un’aggressione teme che possa ripetersi”, ha commentato il portavoce, ribadendo l’importanza di denunciare per ottenere attenzione e interventi.
L’episodio conferma la tensione e il disagio vissuti nel quartiere, dove la presenza di fenomeni criminali crea un clima di insicurezza diffusa che i cittadini chiedono di contrastare con azioni concrete e coordinate tra tutte le istituzioni competenti.






