Napoli, 19 settembre 2025 – Migliaia di fedeli si sono radunati oggi nel Duomo di Napoli per assistere al tradizionale miracolo di San Gennaro, un evento che ogni anno richiama l’attenzione non solo per la sua valenza religiosa ma anche per il forte coinvolgimento emotivo e sociale della comunità.
Il miracolo di San Gennaro e il messaggio di speranza
In occasione della ricorrenza del 19 settembre, giorno in cui si celebra il martirio di San Gennaro, vescovo di Benevento e patrono principale di Napoli, si è rinnovato il rito dello scioglimento del sangue contenuto nelle due ampolle custodite nella Cappella del Tesoro del Duomo. Questo fenomeno, considerato miracoloso dalla tradizione popolare, rappresenta per i fedeli un segno di protezione e di buona sorte per la città partenopea.
L’evento di quest’anno ha avuto un significato particolare, con molti presenti che hanno espresso un forte desiderio di pace e solidarietà. Tra le voci più significative, quella dell’arcivescovo Battaglia, che ha auspicato che San Gennaro non solo protegga Napoli, ma possa compiere un miracolo anche per i bambini di Gaza, richiamando l’attenzione sulle sofferenze causate dai conflitti. L’atmosfera, tra lunghi applausi e momenti di commozione, ha visto fedeli attendere fin dalle prime ore del mattino per poter vedere il sangue sciolto e ricevere la benedizione.
Le tensioni sociali e la voce dei residenti
All’esterno del Duomo, la presenza di uno striscione con la scritta “San Gennaro pensaci tu, che il sindaco non ci pensa più” ha dato voce a una realtà di disagio sociale che affligge parte della città. Si tratta di residenti in emergenza abitativa che, pur condividendo la gioia per il miracolo, hanno espresso un appello di speranza affinché non si trovino costretti a dormire per strada. Questa richiesta di “grazia” si inserisce in un quadro più ampio di difficoltà che coinvolge molte famiglie napoletane, sottolineando come la festività riesca a essere anche un momento di riflessione sulle problematiche contemporanee.
San Gennaro: un simbolo di fede e storia
San Gennaro, nato probabilmente nel 272 a Benevento, fu vescovo e martire cristiano, morto a Pozzuoli il 19 settembre 305 durante le persecuzioni di Diocleziano. La sua figura è profondamente radicata nella storia religiosa e culturale di Napoli, dove le sue reliquie sono custodite nel Duomo e il culto si manifesta anche attraverso il celebre miracolo della liquefazione del sangue, che si ripete tradizionalmente tre volte l’anno: il primo sabato di maggio, il 19 settembre e il 16 dicembre, quest’ultimo in ricordo dell’eruzione del Vesuvio nel 1631, miracolosamente fermata grazie alla sua intercessione.
Il rito del sangue di San Gennaro continua quindi a essere non solo un momento di fede, ma anche un’occasione di unione e di speranza per la città e i suoi abitanti, riflettendo le radici profonde di una tradizione che attraversa i secoli.






