Napoli, 16 dicembre 2025 – Si è svolta oggi al Duomo di Napoli una messa speciale in occasione del tradizionale appuntamento di dicembre dedicato a San Gennaro, patrono della città. Il rito, molto sentito dalla comunità locale, è uno dei tre momenti dell’anno in cui si celebra il famoso miracolo della liquefazione del sangue del santo, un evento che si rinnova con grande partecipazione popolare e che rappresenta un simbolo profondo della fede e dell’identità napoletana.
La celebrazione al Duomo di Napoli

La funzione religiosa, officiata alla presenza del Capitolo del Duomo e delle principali autorità ecclesiastiche, si è svolta nella cornice imponente della Cattedrale Metropolitana di Santa Maria Assunta, dove si conservano le reliquie del santo. Durante la celebrazione si sono susseguiti momenti di fervore spirituale, con numerosi fedeli e cittadini che hanno partecipato attivamente al rito. Dal pulpito sono stati lanciati appelli per la pace, con un particolare riferimento alla situazione internazionale, soprattutto alla guerra in Palestina, e alle sofferenze delle popolazioni civili colpite dai conflitti.
La tradizione lega San Gennaro non solo alla protezione spirituale della città, ma anche a eventi storici come l’arresto dell’eruzione del Vesuvio nel 1631, avvenuto in concomitanza con una processione durante la quale furono portate le sue reliquie davanti al vulcano. Le celebrazioni per San Gennaro si svolgono infatti il sabato precedente la prima domenica di maggio, il 19 settembre e il 16 dicembre, date in cui si attende il fenomeno dello scioglimento del sangue, considerato da molti un vero e proprio miracolo.
San Gennaro: storia e devozione
San Gennaro nacque a Benevento nel 272 e fu vescovo e martire cristiano, morto a Pozzuoli nel 305 durante le persecuzioni di Diocleziano. La sua figura è venerata da diverse confessioni cristiane, tra cui la Chiesa cattolica, quella ortodossa e armena. Nel Duomo di Napoli sono custodite alcune ossa del suo scheletro insieme a due ampolle contenenti quello che la tradizione considera il suo sangue. La devozione popolare verso San Gennaro si manifesta anche attraverso il culto delle reliquie, concentrate nella reale cappella del Tesoro di San Gennaro, un luogo ricco di storia e arte.
Il rapporto tra i napoletani e San Gennaro è unico e confidenziale: l’invocazione “San Gennaro, pensaci tu!” è un’espressione comune usata nei momenti di difficoltà, in cui il santo è visto come un protettore e un fratello a cui affidare preghiere e speranze. Questa devozione si riflette anche nella custodia del Tesoro, una preziosa collezione di gioielli e opere d’arte che testimonia la fede e la generosità della città.
Il Duomo di Napoli, costruito a partire dal XIII secolo e arricchito nei secoli con stili gotico, rinascimentale, barocco e neogotico, rappresenta il cuore spirituale di queste celebrazioni. Al suo interno si trovano non solo le reliquie di San Gennaro, ma anche la basilica di Santa Restituta, testimonianza della storia cristiana napoletana fin dal IV secolo.
La messa odierna ha così rinnovato un rito antico, carico di significati religiosi e culturali, mantenendo viva una tradizione che unisce fede, memoria storica e senso di comunità per l’intera città di Napoli.






