Domani verrà rimpatriata la salma di Omar Zin, l’uomo ucciso da un’orsa lo scorso 3 luglio nei Carpazi rumeni
Domani sarà rimpatriata la salma di Omar Zin, il motociclista di 48 anni tragicamente ucciso da un’orsa lo scorso 3 luglio lungo la suggestiva strada della Transfagarasan, nei Carpazi rumeni. La cerimonia funebre si terrà venerdì 11 luglio alle ore 10 nella chiesa parrocchiale di Ferno, paese natale di Omar, dove vivono ancora la sorella Barbara e il padre Paolo.
Il rimpatrio e i funerali a Ferno
Omar Zin, noto per la sua passione per i viaggi in moto e la natura, lavorava come autista presso l’aeroporto di Malpensa e aveva da poco ricevuto una promozione. La sua scomparsa ha sconvolto non solo la comunità di Ferno, ma anche gli amici e colleghi che lo descrivono come un uomo solare, prudente e appassionato di avventure in tutto il mondo. Il suo ultimo viaggio lo ha condotto attraverso Croazia, Serbia e Romania, dove ha documentato la fauna locale, in particolare gli orsi bruni.
La sindaca di Ferno, Sarah Foti, ha espresso il cordoglio di tutta la comunità e ha chiesto rispetto per la famiglia e silenzio in vista delle esequie, sottolineando che diverse ricostruzioni e i video postati sui social non rispecchiano la reale dinamica del tragico evento, attualmente sotto indagine da parte delle autorità rumene. I video a cui ha fatto riferimento mostrano la presenza di orsi a distanza, ma non sono collegati all’aggressione mortale.
L’aggressione dell’orsa
Secondo le prime ricostruzioni, l’orsa avrebbe aggredito Omar mentre percorreva un sentiero scosceso per raggiungere un lago panoramico. La madre orso, probabilmente intervenuta per difendere i cuccioli, lo ha trascinato nel bosco e poi in un burrone profondo 80 metri, dove è stato ritrovato senza vita dalle autorità. La contea di Arges, teatro della tragedia, è nota per la presenza di un elevato numero di orsi bruni, ben superiore alla soglia considerata ottimale per la convivenza con l’uomo.






