Roma, 20 settembre 2025 – Centinaia di migliaia di persone hanno attraversato le vie della Capitale in un imponente corteo pro-Palestina, unendo le proprie voci in un coro che ha risuonato con forza e determinazione. Tra i momenti più significativi della manifestazione, la folla ha intonato il celebre canto popolare italiano “Bella ciao”, simbolo di resistenza e libertà, mentre sventolavano bandiere e cartelloni a sostegno della Palestina e contro la guerra.
La manifestazione pro-Palestina a Roma

Il corteo ha preso avvio nel primo pomeriggio, con un’affluenza che secondo gli organizzatori supera le 300mila persone. I manifestanti hanno percorso un itinerario che ha attraversato alcune delle principali arterie della città, culminando in piazza San Giovanni, dove si è tenuto un comizio con interventi di esponenti politici e attivisti. Tra i temi centrali della protesta, la richiesta di un immediato cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, il riconoscimento dello Stato palestinese e la fine dell’occupazione israeliana.
Durante la manifestazione, le note di “Bella ciao” sono state eseguite anche dal celebre trombettista Paolo Fresu, che ha chiuso la piazza con il suo toccante tributo musicale. La canzone, storicamente legata alla resistenza italiana, è stata scelta come inno collettivo per esprimere la solidarietà e la lotta per la libertà del popolo palestinese.
La segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, ha preso la parola dal palco, definendo la manifestazione “l’Italia che non tace” e invitando il governo a uscire dal silenzio e a prendere iniziative concrete per fermare il massacro. Ha inoltre chiesto al governo di non rinnovare il memorandum di collaborazione militare con Israele e di riconoscere ufficialmente lo Stato palestinese.
Il significato di “Bella ciao” nel corteo
Il coro di “Bella ciao” ha rappresentato un momento di forte unione tra i manifestanti, richiamando un simbolo di resistenza che, sebbene nato nel contesto della lotta partigiana italiana, è divenuto nel tempo un canto universale di libertà e opposizione all’oppressione. Le origini di “Bella ciao” sono complesse e articolate: nonostante sia tradizionalmente associata alla Resistenza italiana contro il nazifascismo, studi storici hanno evidenziato che la versione odierna del canto si è affermata soprattutto negli anni successivi alla Seconda guerra mondiale, diventando un simbolo culturale riconosciuto a livello globale.
Nel corso della manifestazione, la canzone è stata intonata non solo come espressione di opposizione alla guerra in Palestina, ma anche come richiamo alla dignità e ai diritti umani in senso più ampio, unendo idealmente gli ideali di lotta e libertà di diverse generazioni.
La manifestazione si è svolta in un clima di grande partecipazione civile e pacifica, senza incidenti di rilievo, e si inserisce in un più ampio contesto di mobilitazioni a livello nazionale ed europeo a sostegno della causa palestinese e contro le guerre.






