Roma, 24 settembre 2025 – Questa mattina, tre attivisti di Palestine Action Italia hanno messo in atto una protesta di forte impatto davanti ai cancelli della sede romana di Rheinmetall Italia S.p.A., incatenandosi in segno di dissenso contro l’operato del colosso tedesco nel settore degli armamenti. Gli attivisti accusano l’azienda di essere complice di quello che definiscono un genocidio in Palestina, a causa della produzione di armi impiegate negli attacchi contro la popolazione palestinese.
La protesta contro Rheinmetall: le accuse degli attivisti

Gli attivisti hanno denunciato che Rheinmetall produce i cannoni M19, armi con le quali, secondo loro, vengono colpiti civili palestinesi anche con l’uso di fosforo bianco, un elemento chimico controverso per i suoi effetti devastanti. Inoltre, hanno sottolineato come un’azienda controllata dal gruppo Rheinmetall sia coinvolta nella produzione di componenti per i droni utilizzati da Israele. Le parole degli attivisti sono state decise: “È nostro dovere di cittadini e di persone fermarli. Non possiamo aspettare che il nostro governo, che consideriamo complice di Israele, intervenga. Dobbiamo agire ora”. Le forze dell’ordine, intervenute sul posto, hanno identificato i tre giovani manifestanti.
Rheinmetall Italia: un colosso della difesa con radici profonde
Rheinmetall Italia S.p.A., con sede a Roma, è una controllata del gruppo tedesco Rheinmetall AG, uno dei maggiori produttori mondiali nel settore della difesa, fondato nel 1889 a Düsseldorf. L’azienda italiana è specializzata nella produzione di sistemi di difesa aerea, radar per la sorveglianza e il tracciamento di obiettivi, nonché nella fornitura di supporto logistico per tali sistemi. Con oltre cinquant’anni di esperienza, è riconosciuta come la “Radar House” di Rheinmetall, concentrandosi su sistemi di difesa a corto e cortissimo raggio.
Il gruppo Rheinmetall è noto a livello globale per la produzione di armi leggere, carri armati e sistemi di artiglieria, con una storia che si estende dalla prima guerra mondiale fino ai giorni nostri. In Italia, il gruppo opera anche tramite la controllata RWM Italia S.p.A., attiva nella produzione di materiale esplosivo e bombe d’aereo, e attraverso la joint venture con Leonardo, Leonardo Rheinmetall Military Vehicles (LRMV), focalizzata sulla produzione di veicoli militari corazzati.
La protesta di oggi mette in evidenza i contrasti tra le attività industriali di un’azienda leader nel settore della difesa e le crescenti tensioni geopolitiche riguardanti l’uso delle armi prodotte. Le accuse sollevate dagli attivisti richiamano ulteriormente l’attenzione sulle responsabilità sociali e politiche delle multinazionali dell’armamento, in un contesto di conflitto internazionale che continua a generare profonde divisioni.
Fonte: Fabrizio Rostelli - Roma, attivisti di Palestine Action si incatenano ai cancelli della Rheinmetall






