Roma, 22 luglio 2025 – I Carabinieri del Nas di Roma hanno eseguito una misura cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di Carlo Bravi, un medico, già sospeso dall’esercizio della professione, sorpreso a operare clandestinamente in un’abitazione privata nel quartiere Quadraro. L’operazione ha interrotto un’attività medica abusiva che si svolgeva in condizioni igienico-sanitarie precarie, con gravi implicazioni legali e sanitarie.
Operazioni clandestine in una casa privata al Quadraro
Il medico, di 73 anni, era già noto alle autorità per essere indagato in relazione alla morte di una paziente avvenuta a marzo durante un intervento di liposuzione in un ambulatorio abusivo. Nonostante fosse sottoposto a sospensione dall’attività medica e destinatario di altre misure cautelari, è stato sorpreso mentre eseguiva un intervento di otoplastica su una giovane sudamericana di 22 anni, distesa su un lettino di fortuna in una camera da letto sporca e disordinata, dove oltre alle persone circolavano anche due cani.
Le indagini, condotte dal Nucleo Antisofisticazioni e Sanità della Capitale sotto la direzione della pm Eleonora Fini, hanno documentato l’uso di attrezzature chirurgiche in condizioni non idonee e la presenza di un’ex infermiera in pensione che assisteva l’operazione. La giovane paziente aveva già ricevuto iniezioni di anestetico locale prima dell’intervento, come confermato dai medici del pronto soccorso del Policlinico Casilino, dove è stata successivamente ricoverata in codice rosso ma non in pericolo di vita.
Il percorso giudiziario e le misure cautelari
Il provvedimento restrittivo è stato emesso dal gip del Tribunale di Roma su richiesta della Procura per i reati di violenza privata, a fronte delle gravi evidenze raccolte durante l’indagine. Il medico era già sotto sospensione per altri illeciti, tra cui l’esecuzione di interventi non autorizzati e violenza privata, e aveva ricevuto un precedente divieto di esercitare la professione medica.
L’arresto odierno conferma la pericolosità dell’attività clandestina, che mette a rischio la salute pubblica e viola le normative sanitarie. I Carabinieri hanno sottolineato come il medico, nonostante i provvedimenti giudiziari e l’evidente pericolosità, abbia continuato a praticare interventi chirurgici in luoghi di fortuna e senza alcuna garanzia di sicurezza per i pazienti.
Il caso si inserisce in un più ampio panorama di controlli e arresti di medici sospesi o indagati per attività illegali nel settore della chirurgia estetica, come dimostrano analoghi interventi effettuati recentemente in altre città italiane, dove si è scoperto l’uso di sostanze vietate e pratiche non autorizzate a danno di pazienti ignari.






