Roma: è partito nel pomeriggio da piazza della Repubblica il corteo organizzato dal movimento femminista e transfemminista Non Una di Meno contro la violenza sulle donne, in vista della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne del 25 novembre. Al grido di “Sabotiamo guerre e patriarcato”, migliaia di manifestanti si sono mossi verso Porta San Giovanni, attraversando le vie centrali della capitale con fumogeni, bandiere della pace e della Palestina, e il tintinnio di chiavi simbolo di liberazione.
È partito il corteo di Non Una di Meno a Roma: critiche al governo
Le attiviste di Non Una di Meno hanno denunciato una drammatica escalation della violenza di genere: dall’inizio del 2025 sono stati registrati 78 femminicidi, oltre a vari suicidi indotti di donne, persone trans, non binarie e giovani ragazzi trans, come rilevato dall’Osservatorio del movimento. Nonostante un lieve calo dei femminicidi, i tentativi di uccisione sono in aumento, segno di una violenza ancora radicata e diffusa.
Il movimento contesta l’approccio punitivista del governo, che ha introdotto l’ergastolo per i colpevoli di femminicidio, ma allo stesso tempo attacca i centri antiviolenza e limita l’educazione sessuale nelle scuole, con leggi definite misogine e transfobiche. In particolare, la recente decisione della Commissione cultura della Camera di subordinare l’educazione sessuale al consenso dei genitori alle superiori e vietarla alle medie è stata duramente criticata come parte di un quadro autoritario e bigotto.
Omaggio a Ornella Vanoni e partecipazioni illustri
Durante il corteo sono stati numerosi i cartelli dedicati a Ornella Vanoni, scomparsa ieri all’età di 91 anni, definita una “vera femminista” dal movimento. Tra i partecipanti anche la deputata PD Michela Di Biase, la fondazione ‘Una Nessuna Centomila’ con le attrici Paola Cortellesi e Anna Foglietta, oltre al regista Ferzan Özpetek.
La manifestazione, che ha visto la partecipazione stimata di circa 50 mila persone, si inserisce in un programma di agitazione permanente fino al 28 novembre, giorno dello sciopero generale contro la manovra economica, con ulteriori cortei previsti in molte città italiane. A Roma, il 25 novembre è previsto un presidio sotto il Ministero dell’Istruzione per una lezione collettiva sull’educazione sessuo-affettiva, ritenuta fondamentale per la prevenzione della violenza di genere.






