La notte tra Natale e Santo Stefano ha tenuto con il fiato sospeso l’Emilia-Romagna, in particolare il territorio ravennate, messo a dura prova dalle piene dei principali corsi d’acqua. Le ore più critiche sono passate senza che si verificassero esondazioni, grazie alla tenuta degli argini e a una complessa macchina dei soccorsi che ha lavorato senza sosta. Con il passaggio dei colmi di piena, avvenuto poco dopo la mezzanotte, la situazione ha iniziato lentamente a migliorare, anche se l’attenzione resta altissima.
Argini sotto pressione ma resistenti
I livelli più elevati di Senio e Lamone hanno attraversato nella notte i territori di Castel Bolognese e Cotignola senza provocare cedimenti strutturali. Il rischio era particolarmente elevato perché entrambi i fiumi erano rimasti a lungo oltre la soglia 3, una condizione che mette sotto forte stress gli argini. Nonostante questo, le strutture hanno retto e, nelle prime ore del mattino, quasi tutte le stazioni di monitoraggio hanno iniziato a segnalare un progressivo abbassamento dei livelli idrometrici.
Ravennate, il Lamone resta osservato speciale
Alle 7 del mattino il Lamone a Mezzano era ancora in soglia rossa, con un livello di 7,52 metri, in calo rispetto al picco notturno di 8,09 metri. La soglia di massima criticità è fissata a 7,50 metri, motivo per cui il monitoraggio resta continuo. Anche il Senio è stato attentamente sorvegliato, mentre il Reno a Gandazzolo, nel Bolognese, risultava in soglia arancione e in lieve aumento, senza tuttavia presentare condizioni di emergenza immediata.
Manovre d’emergenza per salvare i centri abitati
Nel tardo pomeriggio del giorno di Natale è stata effettuata una rottura controllata dell’argine del Senio nel territorio faentino. La manovra ha consentito di allagare aree agricole per alleggerire la pressione dell’acqua e proteggere i Comuni situati a valle. Durante la notte e nelle ore precedenti erano già scattate evacuazioni preventive in diverse località: oltre ai comuni più esposti del Ravennate come Castel Bolognese, Cotignola e Bagnacavallo, misure di sicurezza erano state adottate anche a Lugo, Solarolo, Fusignano e Alfonsine.
Ravennate, Famiglie isolate e frane sulle colline
Il sistema regionale di Protezione Civile è operativo senza interruzioni da giorni, sia in pianura sia nelle aree collinari. A Brisighella alcune famiglie risultano isolate, seppur non in pericolo, a causa di smottamenti che hanno portato alla chiusura di alcune strade. Situazione critica anche a Casola Valsenio, dove in poche ore sono caduti oltre 200 millimetri di pioggia, un quantitativo eccezionale che ha aggravato la fragilità del territorio.
Resta l’allerta arancione nel ravennate
Nonostante il miglioramento del quadro generale, per la giornata di oggi resta in vigore l’allerta arancione in Emilia-Romagna, soprattutto per il rischio residuo di nuove esondazioni lungo Senio e Idice. Nel Ravennate la notte è trascorsa sotto stretta sorveglianza e alcune famiglie hanno già potuto fare rientro nelle proprie abitazioni. La sindaca di Lugo, Elena Zannoni, ha annunciato che i livelli di Senio e Santerno stanno continuando a scendere e che a breve sarà convocato il Centro operativo comunale per revocare le ordinanze di evacuazione.
Cotignola verso la normalità
Anche a Cotignola il livello del fiume è sceso in soglia 2, con la prospettiva di revocare a breve le misure di evacuazione. Le autorità locali invitano tuttavia la popolazione a rientrare con cautela, considerando la lentezza del deflusso delle piene che interessa più aste fluviali. Il monitoraggio degli argini prosegue senza sosta per garantire la massima sicurezza, mentre nel comune sono state confermate le attività liturgiche della mattinata, comprese le cresime.
Previsioni favorevoli e fiumi in deflusso
Secondo l’ultimo bollettino, le piene di Reno, Santerno, Senio, Lamone e Montone stanno defluendo nei tratti vallivi con livelli ancora superiori alla soglia 2, ma non si attendono nuovi incrementi dalle zone montane. Per oggi non sono previste precipitazioni significative su tutto il territorio regionale, un elemento che rafforza le speranze di un progressivo ritorno alla normalità dopo una delle notti più difficili per la Romagna degli ultimi mesi.






