Roma, 5 agosto 2025 – Un allarme sulle operazioni di spionaggio ai danni dei giornalisti è stato lanciato oggi da Sigfrido Ranucci, noto conduttore di Report, nel corso di una conferenza stampa organizzata da Avs al Senato. Ranucci ha parlato di un imminente scandalo legato a operazioni di spionaggio eseguite da servizi segreti che non lasciano traccia documentale, rendendo impossibile per organi come il Copasir risalire ai responsabili senza testimonianze dirette.
Operazioni di spionaggio e mancanza di trasparenza
Secondo quanto affermato da Ranucci, al di là del caso Paragon, noto per l’uso di strumenti di sorveglianza, si profila un nuovo “bubbone” riguardante attività di spionaggio condotte da servizi segreti italiani, caratterizzate da un completo occultamento. “Sono operazioni coperte, effettuate senza lasciare alcuna traccia documentale”, ha sottolineato il giornalista, evidenziando come una ricerca su alcuni giornalisti rimarrebbe senza esito se nessuno decidesse di testimoniare.
Critiche sulla gestione della Rai e spazi protetti per i conduttori
Durante lo stesso incontro, Ranucci ha anche parlato della gestione della Rai e delle dinamiche di programmazione, evidenziando scelte che penalizzano trasmissioni di qualità come Report. Ha denunciato che alcune puntate sono state tagliate per favorire programmi meno apprezzati dal pubblico, facendo riferimento all’indice Qualitel del governo. Inoltre, ha commentato le recenti decisioni sul collocamento di Tommaso Cerno su Rai 3, spiegando che il direttore de Il Tempo sarà probabilmente posizionato in una fascia oraria “protetta” per garantirgli un bacino di ascolto meno rischioso, ovvero la domenica pomeriggio, anziché il sabato.
Ranucci ha inoltre evidenziato il rischio di danno erariale legato a contratti con minimi garantiti per i conduttori, che obbligherebbero la Rai a pagare indipendentemente dalla messa in onda effettiva dei programmi, citando proprio il caso di Cerno come esemplare.
L’intervento di Sigfrido Ranucci si inserisce in un contesto di crescente attenzione verso la libertà di informazione e la trasparenza nella gestione dei mezzi pubblici, temi che il giornalista ha affrontato a più riprese nel corso della sua carriera di inchiesta.




