Ramelli e Pedenovi, sindaco Sesto (MI): “Basta vittime d’odio politico”
“Prendiamo distanze da chi strumentalizza queste tragedie”
Cronaca (Sesto San Giovanni (MI)). “La decisione di intitolare uno spazio pubblico a Sergio Ramelli ed Enrico Pedenovi è il nostro modo per affermare, con forza, che non esistono morti di serie A e morti di serie B. È il nostro modo per dire basta alle vittime dell’odio politico. Dopo anni di pagine buie della nostra Storia, dovremmo aver raggiunto una consapevolezza fondamentale: l’odio non può e non deve mai diventare un’arma contro chi ha idee diverse. Eppure, ancora oggi, c’è chi prova a strumentalizzare queste tragedie. È un gesto irresponsabile, da cui dovremmo prendere le distanze una volta per tutte”. Così il sindaco di Sesto San Giovanni, Roberto Di Stefano, sull’intitolazione di uno slargo a Sergio Ramelli ed Enrico Pedenovi, esponenti del Msi uccisi nel 1975 e nel 1976 rispettivamente da un commando di Avanguardia Operaia e da membri di Prima Linea. “Sergio Ramelli fu ucciso da ragazzi come lui, da altri giovani universitari. Ed è proprio ai giovani di oggi che vogliamo rivolgerci: non lasciatevi sedurre da chi trova nell’odio uno strumento di lotta politica. Quel tipo di confronto non costruisce nulla.
Le istituzioni hanno il dovere di intervenire. Perché la memoria, da sola, non basta. Va trasformata in impegno quotidiano”, ha aggiunto. (Riccardo Sciannimanico/alanews)





