Roma, 3 ottobre 2025 – La Rai si trova a fronteggiare uno scenario di divisioni interne in occasione dello sciopero generale indetto dalla Cgil a sostegno della Global Sumud Flotilla e della causa palestinese. Mentre il Tg3 aderisce alla protesta, interrompendo le sue edizioni principali, il Tg1 e il Tg2 proseguono regolarmente le trasmissioni, evidenziando scelte editoriali divergenti all’interno del servizio pubblico radiotelevisivo.
Il Tg3 e l’adesione allo sciopero
Il sindacato dei giornalisti Rai, Usigrai, ha confermato il sostegno allo sciopero, che ha visto la mobilitazione di oltre un milione di persone nelle piazze italiane il 3 ottobre. Le due edizioni principali del Tg3, alle 14:30 e alle 19:00, sono state sospese, lasciando spazio solo a una breve striscia di garanzia di sei minuti. La decisione, maturata al termine di un’assemblea interna, nasce dalla volontà della redazione di evitare che l’informazione televisiva potesse fornire una narrazione unilaterale, soprattutto in un contesto politico così delicato.
In un comunicato, la redazione del Tg3 ha spiegato che l’adesione allo sciopero vuole essere un segnale tangibile di solidarietà verso gli attivisti della Global Sumud Flotilla e di sostegno al diritto internazionale. La flottiglia, partita nell’estate del 2025 con oltre 50 imbarcazioni da diversi porti del Mediterraneo, aveva l’obiettivo di rompere il blocco israeliano alla Striscia di Gaza e garantire aiuti umanitari a una popolazione afflitta dalla crisi umanitaria.

Contesto dello sciopero e la mobilitazione nazionale
Lo sciopero, promosso dalla Cgil e da altri sindacati di base, ha coinvolto vari settori, tra cui trasporti, logistica e infrastrutture, sebbene alcuni servizi essenziali come trasporto pubblico, scuola e sanità abbiano mantenuto le attività. In molte città italiane si sono tenute manifestazioni e presidi che hanno coinvolto oltre un milione di persone, con particolare attenzione alla solidarietà verso la popolazione palestinese e la richiesta di corridoi umanitari.
Le tensioni internazionali e la risposta italiana
L’iniziativa della Global Sumud Flotilla, definita il più grande convoglio civile della storia nel Mediterraneo, ha generato tensioni diplomatiche e militari culminate con l’intercettazione delle navi da parte dell’esercito israeliano. Il governo italiano è stato sollecitato da più parti, anche all’interno del Parlamento, a garantire la protezione diplomatica degli attivisti italiani coinvolti. La mobilitazione del 3 ottobre riflette quindi non solo un impegno sociale, ma anche un momento di forte pressione politica sul ruolo dell’Italia nel conflitto israelo-palestinese.
Nel frattempo, mentre il Tg3 ha scelto la linea dello sciopero per sottolineare il suo sostegno, il Tg1 e il Tg2 hanno mantenuto regolari i propri palinsesti, garantendo una copertura informativa continuativa ma con un approccio che, secondo alcuni, potrebbe risultare meno critico verso la posizione governativa attuale.






