Milano, 24 dicembre 2025 – Un episodio di violenza e rapina ha scosso la zona di Corso Buenos Aires a Milano, dove un ragazzo di 15 anni è stato aggredito da un gruppo composto da un 20enne maggiorenne e tre minorenni. La vicenda, che ha portato all’arresto del giovane adulto, mette in luce una preoccupante escalation di comportamenti criminali tra le nuove generazioni.
L’aggressione a Milano
Secondo quanto riportato nel provvedimento del gip Tommaso Perna, il 20enne, di origini tunisine e residente in un dormitorio della Bergamasca, ha dimostrato una capacità criminale elevatissima. Nonostante la carta prepagata della vittima fosse priva di fondi sufficienti, ha costretto il ragazzo a recarsi presso un bancomat e a contattare il padre per chiedere una ricarica di 100 euro, minacciando direttamente il genitore di uccidere il figlio se non avesse acconsentito.
L’aggressione non si è fermata a queste minacce: il gruppo ha continuato a infliggere violenze fisiche per circa venti minuti. La ragazza del branco ha colpito la vittima con calci alle gambe, mentre i due altri minorenni lo hanno percosso con cinghiate e schiaffi al volto. Il 20enne, più prestante fisicamente e unico maggiorenne, ha assistito alla scena fornendo supporto morale ai complici, che si sono sentiti così liberi di infierire sul ragazzo. In un episodio particolarmente crudele, dopo che la vittima aveva offerto le scarpe in cambio del cellulare, il branco ha mantenuto il possesso sia del telefono che delle calzature, costringendo il 15enne a camminare scalzo.
Misure cautelari e processo ai minorenni
Il gip Perna ha convalidato l’arresto del maggiorenne, applicando la misura della custodia cautelare in carcere per i reati di rapina aggravata e tentata estorsione. Non è stato invece riconosciuto il reato di sequestro di persona. Nel frattempo, i tre minorenni coinvolti sono stati interrogati questa mattina presso il Centro di Prima Accoglienza (Cpa) del Beccaria, struttura specializzata nell’accoglienza dei minori.
L’aggressione, avvenuta in pieno centro a Milano, rappresenta un grave episodio di violenza giovanile, caratterizzato da una prolungata durata e da modalità particolarmente cruente. Il provvedimento giudiziario sottolinea la ferrea volontà del 20enne di depredare la vittima, svestendola per limitare ulteriormente la sua difesa.
Milano, città con oltre 1,3 milioni di abitanti e capoluogo della Lombardia, si confronta ancora una volta con la difficile sfida di garantire la sicurezza dei più giovani nelle sue aree urbane, spesso teatro di episodi di microcriminalità e violenza di gruppo. Le autorità giudiziarie e le forze dell’ordine proseguono nelle indagini per chiarire ogni dettaglio della vicenda e assicurare i responsabili alla giustizia.






