Roma, 17 ottobre 2025 – Un sit-in di protesta si è svolto oggi pomeriggio nei pressi di Montecitorio, organizzato dall’associazione Numeri Pari insieme ad altri gruppi della società civile, per denunciare le politiche economiche del Governo Meloni e l’aumento delle disuguaglianze sociali nel Paese.
La povertà in Italia: un problema strutturale ignorato dalla manovra finanziaria
“Nel nostro Paese la povertà è il principale problema, ed è un problema strutturale: 14,4 milioni di persone a rischio esclusione, 5,7 milioni in povertà assoluta e 4 milioni che non riescono più a curarsi”, ha dichiarato Giuseppe De Marzo, economista e portavoce di Numeri Pari, nel corso della manifestazione. De Marzo ha criticato duramente la manovra finanziaria del Governo Meloni, definendola “totalmente insufficiente” per affrontare queste emergenze sociali.
L’attivista ha inoltre evidenziato la necessità di investire maggiormente nelle politiche sociali, nella salute pubblica, nell’istruzione e nel contrasto al collasso climatico, contrapposto all’attuale scelta di destinare risorse a un’”economia di guerra”. Particolare attenzione è stata posta sui recenti tagli al reddito di cittadinanza e ai sostegni per l’abitare, giudicati come segnali di una politica disinteressata alle condizioni delle fasce più fragili della popolazione.
Scontro in aula tra Meloni e opposizioni sulla sanità e il riarmo
Il tema della sanità pubblica al collasso è stato al centro anche del confronto acceso avvenuto oggi nell’Aula di Montecitorio tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein. Schlein ha denunciato che “curarsi è diventato un lusso” in Italia, con liste d’attesa che si allungano drammaticamente: a Genova una visita oculistica passa da 159 giorni a 266, mentre a Torino non è più possibile prenotare una colonoscopia. Ha inoltre sottolineato la mancanza di un reddito minimo garantito e di risorse adeguate per la sanità pubblica, accusando il governo di aver portato la spesa sanitaria ai minimi storici degli ultimi 15 anni.
La premier Meloni ha risposto ribadendo l’impegno del suo esecutivo a riscrivere il nuovo Piano Sanitario Nazionale, con l’obiettivo di garantire una sanità più “equa, efficiente e moderna”, e ha invitato l’opposizione a collaborare per il bene del Paese. Sul tema del piano di riarmo europeo, al centro delle critiche del Movimento 5 Stelle con Giuseppe Conte, Meloni ha difeso le scelte del governo, ricordando che l’Italia continuerà a rispettare gli impegni assunti per portare la spesa per la difesa al 2% del PIL, in linea con le decisioni già sottoscritte dalle precedenti amministrazioni.
Il dibattito in Aula ha visto momenti di forte tensione, con Conte che ha invitato tutti i deputati a condannare in piedi lo sterminio nella Striscia di Gaza, mentre Meloni e la maggioranza sono rimasti seduti, suscitando le proteste dell’opposizione.
Questo sit-in e lo scontro parlamentare riflettono le crescenti tensioni sociali e politiche attorno alle scelte del Governo Meloni, in un momento in cui le disuguaglianze e le difficoltà economiche e sanitarie in Italia continuano a pesare su milioni di cittadini.






