Giornalisti, istituzioni e associazioni contestano le scelte Rai su programmi d’inchiesta e condizioni lavorative, chiedendo tutela dell’informazione e giusti contratti.
Napoli, 27 giugno 2025 – Una manifestazione di protesta si è svolta oggi davanti alla sede Rai di Napoli in viale Marconi, durante la presentazione del palinsesto 2025-2026 dell’azienda televisiva pubblica. Giornalisti, precari, volti noti della televisione e rappresentanti delle istituzioni hanno espresso il loro dissenso contro i tagli ai programmi di approfondimento e inchiesta, chiedendo la salvaguardia delle redazioni e il riconoscimento di un giusto contratto per i collaboratori.
La protesta davanti alla sede Rai di Napoli
Il sit-in, promosso dal Cdr Approfondimento Rai e dal coordinamento programmi Rai – Giusto Contratto, ha visto la partecipazione di personaggi di rilievo come Sigfrido Ranucci, conduttore di Report, Riccardo Iacona, giornalista, e Elisabetta Piccolotti, deputata di Alleanza Verdi e Sinistra. Presenti anche esponenti politici come Franco Roberti, Luigi de Magistris e deputati di diversi schieramenti, oltre a rappresentanti di associazioni come Articolo 21.
Il manifesto della protesta recitava: “No alla chiusura dei programmi. No al taglio delle puntate. No allo svuotamento delle redazioni. Sì al giusto contratto. Sì alla testata di Rete”. I giornalisti hanno denunciato la drastica riduzione delle trasmissioni di approfondimento, con programmi storici come Report e Presa Diretta che subiscono tagli di puntate e riduzioni di budget, mentre alcuni format sono stati cancellati del tutto, come Agorà Weekend e Rebus.
Sigfrido Ranucci ha dichiarato: “Mi ritrovo con collaboratori che hanno dato tutto al servizio pubblico e oggi si ritrovano a non poter pagare l’affitto”, esprimendo amarezza per i tagli a un programma che, nonostante i risultati di ascolto e gradimento, viene penalizzato. Ranucci ha inoltre ricevuto una lettera di ammonimento dall’azienda per presunte partecipazioni a trasmissioni senza autorizzazione, circostanza da lui smentita.
Il contesto dei tagli e le reazioni istituzionali
Il Consiglio di Amministrazione della Rai ha approvato a maggioranza un’ipotesi di accordo per il biennio 2025-2026 che prevede il reperimento di 127 risorse da destinare alle redazioni dei Tgr regionali. Questa manovra, però, comporta lo svuotamento delle redazioni dei principali programmi di inchiesta, provocando la protesta da settimane dei precari che chiedono un riconoscimento contrattuale adeguato all’interno delle trasmissioni in cui operano.
Inoltre, Elisabetta Piccolotti, deputata di Alleanza Verdi e Sinistra, ha sottolineato l’importanza dei giornalisti come baluardo della democrazia e ha invitato a contrastare quella che ha definito “Tele Meloni”, facendo riferimento agli attacchi politici alla libertà di stampa. Anche Luigi de Magistris ha criticato l’azione del governo, denunciando un attacco ai magistrati e ai giornalisti scomodi, definendo la situazione “palese e inaccettabile”.
Durante il presidio è intervenuta anche Desiree Klain di Articolo 21, che ha definito “vergognoso” l’attacco spyware a Fanpage, evidenziando come la libertà di stampa sia oggi più che mai minata.
Il Comitato di redazione di Approfondimento Rai ha rilanciato l’appello alla cittadinanza affinché si unisca alla protesta per tutelare i giornalisti e i programmi di approfondimento, evidenziando che il taglio delle puntate e lo svuotamento delle redazioni rappresentano un grave danno al servizio pubblico e al diritto all’informazione di qualità.
La lettera aperta degli inviati di Report ha espresso preoccupazione per la riduzione delle puntate e la mancanza di prospettive contrattuali, ribadendo il valore delle inchieste che hanno ottenuto riconoscimenti e risultati di ascolto significativi, spesso bersaglio di denunce e attacchi politici.
L’iniziativa odierna a Napoli si inserisce in un clima di forte tensione tra giornalisti e vertici Rai, con richieste di maggiore tutela e rispetto del ruolo del servizio pubblico nell’informazione.





