Roma, 11 dicembre 2025 – Nuova mobilitazione degli studenti universitari in tutta Italia contro il cosiddetto semestre filtro introdotto nel percorso di studi in Medicina. Dopo mesi di attesa e incertezze, l’Unione degli Universitari (Udu) e il collettivo Cambiare Rotta tornano a scendere in piazza per denunciare il fallimento della riforma e chiedere interventi immediati e uniformi. Le proteste si sono concentrate soprattutto a Roma, in Piazza Vidoni sotto il Senato, ma hanno coinvolto diverse città italiane.
Il semestre filtro: un esperimento fallito secondo gli studenti

Alessandro Bruscella, coordinatore nazionale dell’Udu e studente universitario, ha definito il semestre filtro un “esperimento fallito” che ha lasciato migliaia di studenti in una situazione di limbo, con carriere accademiche sospese e mesi di studio che rischiano di essere vanificati. “Nessuna risposta chiara, nessuna tutela, solo attese infinite e percorsi bloccati”, ha denunciato Bruscella, sottolineando come il modello sia stato costruito male fin dall’inizio e continuamente corretto in corsa dal Ministero. La protesta degli studenti punta a ottenere “una soluzione immediata, uniforme e che ammetta tutti gli studenti coinvolti nel semestre filtro”, senza ulteriori rinvii o compromessi al ribasso.
In prima linea anche il collettivo Cambiare Rotta, che ha esposto uno striscione con la scritta “Più medici, meno bombe”, criticando la politica governativa che investe nelle armi invece di finanziare la sanità pubblica. La portavoce Licia ha affermato che la ministra Bernini, responsabile della riforma, “ha chiaramente fallito ogni suo intento”.
Critiche istituzionali e richieste di finanziamenti adeguati
La senatrice del Partito Democratico Cecilia D’Elia ha aggiunto una voce autorevole alla protesta, evidenziando come la riforma avrebbe dovuto permettere agli atenei di accogliere la crescente domanda di iscrizioni grazie a un adeguato finanziamento. “Invece, a costo zero, le università hanno attivato corsi inadeguati che non hanno coperto i posti disponibili per la prima volta nella storia”, ha dichiarato D’Elia, rimarcando il grave impatto che la mancanza di risorse ha avuto sugli studenti e sul sistema universitario.
L’impegno degli studenti e dei rappresentanti politici si inserisce in un contesto più ampio di difficoltà per il sistema universitario italiano, che fatica a rispondere alle nuove esigenze e a garantire percorsi regolari e tutelati per gli studenti, soprattutto in facoltà cruciali come Medicina.
Le proteste di oggi rappresentano dunque un forte segnale di disagio e una richiesta urgente di interventi concreti da parte delle istituzioni, affinché si possa superare questa fase di incertezza e garantire a tutti gli studenti un percorso accademico chiaro e tutelato.
Fonte: Marco Vesperini - Medicina, gli studenti dell'Udu e di Cambiare Rotta in piazza: "Bernini ha fallito"






