Roma, 6 dicembre 2025 – Nel pomeriggio di oggi alla fiera Più Libri Più Liberi si è svolta una significativa protesta da parte di numerosi editori indipendenti contro la presenza della casa editrice di estrema destra Passaggio al Bosco. Tra le 15 e le 15.30, molti stand sono stati coperti come segno di dissenso, mentre si è svolta una riunione con interventi di alcuni editori che hanno chiesto chiarimenti all’Associazione Italiana Editori (AIE) e hanno espresso la loro contrarietà a considerare la cultura fascista come equiparabile ad altre forme di espressione culturale.
La protesta degli editori: stand coperti e slogan antifascisti

Durante la protesta, gli editori hanno sottolineato: “Non accettiamo che la cultura fascista sia al pari delle altre”. Quando è stata sollevata la questione dei libri su Stalin, gli editori hanno chiarito: “Di Stalin nessuno fa apologia, del fascismo sì, perché questo editore fa apologia. Se un autore di matrice fascista o nazista viene letto per il suo pensiero o una poesia è un conto, l’apologia del fascismo è un altro”. Il pubblico presente ha reagito con cori come “Fuori i fascisti dalla fiera” e “Siamo tutti antifascisti”, accompagnati dal canto di Bella Ciao.
Tra gli editori che hanno partecipato alla protesta coprendo i propri libri figurano nomi noti come Altreconomia, Futura editrice, Bakemono Lab, Hoeplini, Nova Delphi Libri, Rfb Edizioni, Fandango Libri, Meltemi Editore, Coconino Press, Editori Laterza, Voland, Lonely Planet, Erickson e molti altri. In particolare, la casa editrice Passaggio al Bosco, oggetto della contestazione, ha risposto con serenità: “Quello che pubblichiamo è anche qui esposto. Noi rispondiamo con il sorriso”. Alla domanda sull’incremento delle vendite, gli editori hanno confermato: “È evidente”.
Nel corso della manifestazione, davanti allo stand di Passaggio al Bosco si è formato un gruppo di acquirenti, con uno di loro che ha invitato: “Guardate i libri, magari scoprite che con qualcuno siete d’accordo”. La protesta si è quindi trasformata in un piccolo corteo che ha raggiunto lo stand, scandendo nuovamente lo slogan “Fuori i fascisti dalla fiera”.
Il contesto della protesta e le reazioni nel mondo editoriale
La protesta ha preso corpo dopo una lettera aperta firmata da circa un centinaio di intellettuali e artisti, tra cui Zerocalcare, Alessandro Barbero, Anna Foa e Antonio Scurati, che hanno criticato la decisione dell’AIE di consentire la partecipazione di Passaggio al Bosco alla fiera. Alcuni firmatari, tra cui lo stesso fumettista Zerocalcare e il giornalista Corrado Augias, hanno rinunciato all’evento in segno di dissenso.
Daniela Di Sora, fondatrice della casa editrice Voland e tra le promotrici della protesta silenziosa, ha dichiarato: “Credo parteciperemo in moltissimi, quasi tutti, l’elenco si sta allungando”. Di Sora ha inoltre espresso preoccupazione per la visibilità data a questa piccola casa editrice, finora poco conosciuta, che ora rischia di essere oggetto di un’attenzione mediatica e commerciale che non meritava.
Gli editori hanno inoltre distribuito sticker antifascisti per sottolineare la propria posizione, mentre alcuni espositori hanno già scelto di esporli nei loro stand come simbolo di opposizione alla presenza di Passaggio al Bosco. Il dissenso si fonda sull’idea che la fiera rischi di diventare un precedente per la normalizzazione della propaganda fascista nei contesti culturali italiani.
Nel dibattito è emersa anche una distinzione netta tra la discussione intorno alla figura storica di Iosif Stalin e quella relativa al fascismo: mentre la figura del leader sovietico non è oggetto di apologia, la cultura fascista è stata definita come un fenomeno che non può essere equiparato a qualunque altra espressione culturale, soprattutto quando si tratta di apologia di ideologie antidemocratiche e totalitarie.
La protesta a Più Libri Più Liberi si inserisce così in un più ampio dibattito culturale e politico sul ruolo e i confini della libertà di espressione, della memoria storica e della responsabilità delle istituzioni culturali nel contrastare ogni forma di apologia fascista.






