Milano, 16 settembre 2025 – Si è svolta oggi al Tribunale di Milano la prima udienza del processo che vede imputata Daniela Santanchè, ministra del Turismo, nel contesto del caso Visibilia, società da lei fondata e poi dismessa in vista del suo ruolo istituzionale. L’udienza, che segna l’avvio del dibattimento e proseguirà fino a maggio 2026, è stata principalmente dedicata alle richieste di produzione documentale avanzate dalla Procura, alle quali le difese hanno chiesto più tempo per un’analisi accurata.
Processo Visibilia: prime fasi e richieste documentali

Antonella Augimeri, legale dell’avvocato Massimo Cipriani imputato nel medesimo procedimento, ha dichiarato a margine dell’udienza: “Non siamo ancora entrati nel vivo del processo“. La fase odierna si è concentrata sull’esame delle numerose richieste documentali dei pubblici ministeri, che includono anche supporti informatici non visionabili immediatamente. La difesa ha altresì ricordato che tali richieste dovranno essere reiterate nell’udienza del 21 ottobre, quando è previsto il cambio del collegio giudicante.
Il Tribunale ha respinto la richiesta di esclusione delle parti civili, confermando quanto stabilito in fase preliminare, mentre è stata esclusa dal procedimento la corrispondenza via mail della ministra per mancanza di autorizzazione all’utilizzabilità, come spiegato dalla stessa Avvocato Augimeri: “Queste comunicazioni sarebbero state espunte dal fascicolo e riguardano eventualmente un altro procedimento”.
Rinvio a giudizio e contestazioni penali
Il processo trae origine dal rinvio a giudizio disposto nel gennaio 2025 dalla Procura di Milano, che accusa Santanchè e altri 16 imputati di false comunicazioni sociali nel periodo compreso tra il 2016 e il 2020. I pm contestano la pubblicazione di bilanci inattendibili da parte di Visibilia, finalizzati a nascondere un dissesto patrimoniale e a mantenere in piedi il gruppo editoriale, quotato in Borsa e ora sospeso da quasi un anno.
Oltre a Santanchè, coinvolti nel procedimento sono il compagno Dimitri Kunz, l’ex compagno Canio Giovanni Mazzaro, la sorella Fiorella Garnero, la nipote Silvia Garnero e Antonino Schemoz, ex amministratore e poi liquidatore del gruppo. Le accuse includono plurime condotte di falso in bilancio e altre violazioni amministrative, con particolare attenzione alla mancata svalutazione della voce “avviamento” e all’indicazione non corretta di “crediti di imposte anticipate”.
Parallelamente, è fissata per il 20 maggio 2026 l’udienza preliminare per un secondo filone del caso, relativo a una presunta truffa aggravata ai danni dell’Inps per l’ottenimento illecito della cassa integrazione per 13 dipendenti durante il periodo COVID. Anche in questo procedimento, Santanchè e altri imputati sono chiamati a rispondere delle accuse, con la difesa che ha recentemente ottenuto un rinvio per approfondire le carte.
Il presidente del Tribunale di Milano, Fabio Roia, ha disposto che la giudice Tiziana Gueli, che ha seguito le prime udienze preliminari, rimanga applicata al procedimento fino alla conclusione della fase preliminare per garantire continuità e la conoscenza approfondita degli atti, evitando rischi di prescrizione.
L’udienza di oggi ha visto anche il deposito delle imputazioni riformulate dai pm, seguendo le indicazioni del Tribunale, con modifiche sostanziali che hanno richiesto alle difese una pausa per studio e la richiesta di rinvio, accordato per il 10 giugno 2025. In tale documento sono stati dettagliati i ruoli attribuiti agli imputati per ogni anno di bilancio contestato, con Santanchè indicata come presidente e soggetto economico di riferimento del gruppo Visibilia dal 2017 al 2021.
Gli sviluppi del processo rappresentano una tappa fondamentale nell’istruttoria su una vicenda giudiziaria che coinvolge un esponente di rilievo del governo Meloni e che ha acceso il dibattito politico e mediatico sull’operato della ministra e sulla gestione del gruppo editoriale Visibilia.






