Tempio Pausania, 14 luglio 2025 – Slitta a settembre la sentenza del processo di primo grado celebrato presso il tribunale di Tempio Pausania nei confronti di Ciro Grillo, Edoardo Capitta, Vittorio Lauria e Francesco Corsiglia, accusati di violenza sessuale di gruppo nei confronti di due studentesse italo-norvegesi. Dopo l’ultima arringa dell’avvocato Mariano Mameli, difensore di Capitta, durata quattro ore, il collegio giudicante ha deciso di sospendere il procedimento per la pausa estiva, fissando le prossime udienze per il 1 e 2 settembre, con eventuale prosecuzione il giorno successivo.
Grillo Jr., il processo e la ricostruzione della vicenda
I fatti contestati risalgono alla notte tra il 16 e il 17 luglio 2019, quando, nella villetta di proprietà della famiglia Grillo a Porto Cervo, si sarebbe consumata la presunta violenza denunciata da una delle studentesse coinvolte. Secondo l’accusa, la giovane, all’epoca diciannovenne, avrebbe subito abusi da parte dei quattro imputati dopo una serata trascorsa nella discoteca Billionaire. Oltre alla violenza sessuale di gruppo, è stata contestata anche la realizzazione di immagini a sfondo sessuale di una delle vittime mentre dormiva, episodio che gli imputati hanno minimizzato definendolo uno scherzo.
Durante le udienze, Ciro Grillo ha rilasciato dichiarazioni spontanee in cui ha ribadito la propria innocenza e quella dei coimputati: «Ho studiato giurisprudenza proprio per questo processo, sono praticante avvocato, credo nella giustizia e vorrei continuare a crederci». La requisitoria del procuratore capo di Tempio Pausania, Gregorio Capasso, si è concentrata sullo stato di inferiorità psicofisica della ragazza, dovuto all’assunzione di alcol e alla stanchezza, e ha messo in discussione la versione degli imputati sulla sequenza degli eventi.
Le prossime fasi del processo
Con la sospensione del procedimento per la pausa estiva, le repliche del procuratore Capasso e le arringhe dei legali delle parti civili e delle difese sono state rinviate a settembre. Il procuratore ha chiesto la condanna degli imputati a nove anni di reclusione, con attenuanti generiche e conseguenze accessorie. Il processo riprenderà quindi con le repliche e le conclusioni definitive, che si annunciano decisive per l’esito del giudizio.






