Milano, 1 dicembre 2025 – Prosegue il processo per diffamazione aggravata che vede imputati Fabrizio Corona e il giornalista Luca Arnau, riguardante un articolo pubblicato nell’ottobre 2023 sul sito Dillingernews.it, nel quale si ipotizzava un rapporto affettivo tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il deputato Manlio Messina, anch’egli parte civile nel procedimento.
Udienze e testimonianze nel processo Corona
Il Tribunale di Milano ha stabilito che il 16 marzo si terrà l’udienza per l’esame degli ultimi testimoni e per l’audizione in aula dell’imputato Fabrizio Corona, noto personaggio televisivo e imprenditore. Successivamente, il 21 maggio, è prevista a Roma, nella sede di Montecitorio, l’audizione come testimone parte civile della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. La scelta di Montecitorio come sede dell’audizione è dovuta alla norma che consente a presidenti della Repubblica e del Consiglio di essere ascoltati in sedi istituzionali, per non interferire con i loro impegni istituzionali.
L’udienza romana si svolgerà con la presenza delle parti, del giudice e degli avvocati, e sarà accessibile anche ai giornalisti, seppur con contingentamento delle presenze. Oltre a Corona, difeso dall’avvocato Ivano Chiesa, è imputato anche Luca Arnau, rappresentato dall’avvocato Alessio Pomponi. Secondo l’accusa, Arnau avrebbe procurato e pubblicato la falsa notizia, con la redazione tempestiva dell’articolo e l’uso di fotografie alterate.
Il contesto politico e le parti civili
Il deputato Manlio Messina, anch’egli parte civile nel processo, ha recentemente lasciato il partito di Fratelli d’Italia, dichiarando di non aderire ad altri partiti e di valutare con senso di responsabilità il proprio futuro parlamentare. È noto che Messina era stato al centro proprio della vicenda giudiziaria per la presunta relazione con Giorgia Meloni, notizia poi smentita e oggetto del procedimento legale in corso.
La denuncia è stata presentata da Meloni e Messina in seguito alla diffusione dell’articolo diffamatorio che ha scatenato un acceso dibattito pubblico. La presidente del Consiglio, prima donna a ricoprire questo incarico nella storia italiana, si presenterà dunque come teste parte civile per difendere la propria immagine e onorabilità in un processo che ha richiamato l’attenzione mediatica nazionale.






