Roma, 15 settembre 2025 – In concomitanza con l’avvio del nuovo anno scolastico, ieri sera, domenica 14 settembre, gli studenti della Rete degli Studenti Medi (RSM) si sono radunati in presidio davanti al Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) per portare all’attenzione pubblica le criticità del sistema scolastico italiano e le condizioni drammatiche degli studenti palestinesi.
Il presidio e le richieste degli studenti

Dalle ore 19, le studentesse e gli studenti delle scuole superiori, insieme all’Unione degli Universitari, hanno manifestato con uno striscione recante la scritta “Non fermerete il vento, Studenti per il cambiamento” e con cartelli contenenti le principali rivendicazioni: libri di testo gratuiti, sportelli psicologici in tutte le scuole, trasporti gratuiti, l’abolizione della formazione scuola-lavoro e la richiesta di “fuori Israele dalle scuole”.
Angela Verdecchia, Coordinatrice nazionale della Rete degli Studenti Medi, ha sottolineato che “un altro anno ricomincia, ma riaffiorano i problemi strutturali della scuola italiana, mentre oltre 660 mila studenti palestinesi si vedono negato il diritto allo studio per il terzo anno consecutivo”. Verdecchia ha annunciato la redazione di un manifesto studentesco contenente tutte le richieste per un sistema scolastico più inclusivo, innovativo e attento alle discriminazioni, con un chiaro appello a parlare apertamente del genocidio in Palestina nelle scuole, superando narrazioni errate e sioniste ancora troppo diffuse.
La barca di carta e la solidarietà alla Global Sumud Flotilla
Durante il presidio è stata esposta una grande barca di carta, simbolo della Global Sumud Flotilla, la più grande missione umanitaria della storia diretta a Gaza per portare aiuti alla popolazione palestinese. L’iniziativa, partita dalla Tunisia, è stata già oggetto di due attacchi da parte di droni israeliani.
“La Barca di carta davanti al Ministero è un messaggio chiaro: siamo vicini alla Global Sumud Flotilla e chiediamo l’immediata interruzione degli accordi con le aziende belliche israeliane complici del genocidio”, ha dichiarato Verdecchia. Il sindacato studentesco ha inoltre chiesto che le istituzioni italiane riconoscano l’importanza umana e sociale della missione e si impegnino a rompere l’assedio su Gaza, supportando la causa palestinese e il riconoscimento dello Stato di Palestina.
Le sfide della scuola italiana secondo la Rete degli Studenti Medi
La Rete degli Studenti Medi, fondata nel 2008 e rappresentativa di oltre diecimila studenti delle scuole secondarie di secondo grado, da anni si batte per una scuola democratica, antifascista e transfemminista. Nel suo intervento, Verdecchia ha evidenziato che in Italia “l’accesso all’istruzione sta diventando un privilegio a causa dell’aumento continuo dei prezzi dei libri di testo, che superano i 400 euro all’anno, e dei tagli sistematici alla spesa pubblica per la scuola”.
Per questo motivo, la RSM chiede un significativo aumento degli investimenti nella scuola fino ad almeno il 5% del PIL, puntando a garantire una didattica aggiornata, un’edilizia scolastica adeguata, trasporti accessibili e servizi di supporto alla salute mentale. Solo così, secondo il sindacato studentesco, si potrà costruire una scuola inclusiva e capace di affrontare le sfide sociali contemporanee.
Angela Verdecchia, 18 anni, attiva da anni nella militanza studentesca e coordinatrice nazionale della Rete, rappresenta una nuova generazione di studenti impegnati non solo nelle battaglie per i diritti scolastici, ma anche in iniziative di solidarietà internazionale e di denuncia contro le ingiustizie globali.
Fonte: Marco Vesperini - Studenti dell'Udu in presidio al Mim: "Si parli del genocidio a Gaza nelle scuole"






