Milano, 15 ottobre 2025 – Per la prima volta nella storia, la Prefettura di Milano si ferma per uno sciopero, convocato per la mattina di oggi a causa delle condizioni di lavoro ritenute insostenibili dal personale. L’astensione dal lavoro, proclamata dalla FP Cgil, si tiene a Largo 11 Settembre 2001 e rappresenta una protesta senza precedenti contro i carichi di lavoro e la gestione organizzativa degli uffici.
Condizioni di lavoro critiche e carichi insostenibili

La protesta nasce da una situazione che i lavoratori definiscono ormai non più tollerabile. Secondo quanto riferito da Andrea Ferraccio, funzionario della FP Cgil di Milano, la Prefettura opera con meno di duecento dipendenti, un numero ridotto a causa di pensionamenti e mancate assunzioni. Questa carenza di personale si traduce in un aumento esponenziale dei carichi di lavoro, aggravati ulteriormente dalla gestione anomala di pratiche che dovrebbero essere di competenza della Prefettura di Monza e Brianza, ma che invece ricadono su Milano da oltre tredici anni.
“La carenza di personale su Monza non può più pesare su Milano, dobbiamo ridistribuire i carichi”, sottolinea Ferraccio, rimarcando come questa situazione rallenti anche i tempi di risposta ai cittadini e comprometta l’efficienza dei servizi.
Smart working e digitalizzazione: la battaglia per la modernizzazione
Al centro delle critiche anche il recente taglio allo smart working, una misura che ha avuto l’effetto di scoraggiare i nuovi assunti e di rallentare il processo di modernizzazione degli uffici. Il sindacato denuncia un preoccupante ritorno alla documentazione cartacea, una scelta definita “fuori dal tempo” in una città come Milano, spesso indicata come la più smart d’Italia.
Le richieste della FP Cgil sono chiare e puntano a un miglioramento complessivo delle condizioni di lavoro: piena digitalizzazione dei processi, mantenimento e potenziamento dello smart working e maggiore flessibilità organizzativa. Inoltre, il sindacato chiede l’istituzione di un Tavolo Permanente tra le Prefetture di Milano e Monza e Brianza per definire una tabella di marcia chiara sul trasferimento delle competenze, in modo da superare una situazione che si protrae da troppo tempo.
L’assemblea unitaria dei lavoratori ha respinto all’unanimità le proposte avanzate dalla Prefettura e dal suo Vicario, giudicate insufficienti e irricevibili, confermando così la volontà di portare avanti lo sciopero e le successive assemblee per rivendicare diritti e tutele. L’astensione dal lavoro di oggi rappresenta dunque una tappa significativa nella lotta per condizioni di lavoro sostenibili e una gestione più efficiente e moderna degli uffici pubblici milanesi.






