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Home Cronaca

Pontedera, tumore al colon non diagnosticato: risarcimento record alla famiglia della vittima

by Giacomo Camelia
18 Ottobre 2025
Sala operatoria

Alanews.it

Pontedera, 18 ottobre 2025 – Una vicenda giudiziaria iniziata oltre un decennio fa si è conclusa con una sentenza di risarcimento che ha visto protagonista l’Asl Toscana Nord Ovest e la famiglia di un uomo deceduto nel 2007 a causa di un errore medico. La Corte d’Appello di Firenze ha stabilito che un tumore al colon non rilevato tempestivamente dall’ospedale Felice Lotti di Pontedera ha provocato la morte dell’uomo, condannando l’azienda sanitaria a versare un risarcimento di circa 2 milioni e mezzo di euro ai suoi familiari.

La diagnosi mancata a Pontedera e l’evoluzione della malattia

Il paziente, un sessantenne residente nella provincia di Pisa, presentava già dal 2005 sintomi come emorroidi e anemia. Il medico curante aveva sospettato la presenza di un tumore intestinale, prescrivendo una colonscopia che venne eseguita nel maggio 2006 presso l’ospedale di Pontedera. Tuttavia, come emerso nel corso del processo, l’esame diagnostico si rivelò incompleto: non fu analizzato il colon destro, zona poi interessata dal tumore.

Il cartello di un pronto soccorso
Shutterstock.com

Nonostante il referto negativo, le condizioni del paziente peggiorarono progressivamente. Nel settembre 2007, a seguito di un nuovo ricovero, la neoplasia fu finalmente individuata, ma nel frattempo si era già sviluppata una forma avanzata con metastasi. Dopo un intervento chirurgico e un ciclo di chemioterapia, l’uomo morì nel novembre dello stesso anno.

Il percorso giudiziario e la sentenza d’appello

I familiari del defunto intrapresero una causa civile contro l’Asl e i medici coinvolti, chiedendo il risarcimento per il danno subito. La prima sentenza, emessa dal Tribunale di Pisa, aveva rigettato le loro richieste, ma la svolta arrivò con l’appello a Firenze. La Corte d’Appello, nella composizione presieduta dai giudici Santese, Conte e Mazzarelli, ha riconosciuto la responsabilità medica dell’ospedale per il ritardo nella diagnosi. Nel dispositivo si afferma che un intervento tempestivo avrebbe molto probabilmente evitato la necessità della chemioterapia e il successivo decesso.

La sentenza, depositata recentemente, quantifica il risarcimento in 2,5 milioni di euro, comprensivo di danni patrimoniali, morali e spese legali. A questa somma si aggiungeranno gli interessi maturati a partire dalla data del decesso, ormai 18 anni fa. L’Asl Toscana Nord Ovest ha già presentato ricorso in Cassazione, ma i giudici hanno respinto la richiesta di sospensione dell’esecutività della sentenza, rendendo imminente il pagamento ai familiari.

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