Gerusalemme, 27 settembre 2025 – In occasione della Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, il patriarca latino di Gerusalemme, cardinale Pierbattista Pizzaballa, ha celebrato una messa a Gerusalemme dedicata alle vittime migranti, spesso invisibili all’opinione pubblica locale. Durante la cerimonia, Pizzaballa ha sottolineato la necessità di superare le barriere, simbolo di paura e mancanza di visione, per costruire un futuro di inclusione e speranza.
Pizzaballa parla della realtà nascosta dei migranti in Terra Santa
Il patriarca ha evidenziato come la questione della migrazione sia poco discussa in Terra Santa, se non in momenti di crisi estrema, ma rimane una realtà che coinvolge migliaia di persone. «Anche se spesso nascosta, la migrazione balza agli occhi di chiunque sia attento», ha affermato. Pizzaballa ha dedicato un pensiero particolare a coloro che negli ultimi due anni sono rimasti vittime del conflitto in Israele, dal tragico attacco del 7 ottobre nei kibbutz alle violenze nel nord di Israele e a Tel Aviv, ricordando come queste persone spesso siano “senza nome” e invisibili, ma pur sempre parte integrante della realtà sociale ed economica della Terra Santa.
L’impegno della Chiesa per ridare dignità
Consapevole dei limiti della Chiesa nell’incidere direttamente su dinamiche così complesse, il cardinale Pizzaballa ha ribadito l’impegno ecclesiale nel dare voce, volto e nome ai migranti e rifugiati, “ridando dignità e identità” a chi spesso viene ignorato. «È questa la nostra missione», ha detto, «perché queste persone esistono, sono reali e attendono una risposta».
Il patriarca, creato cardinale da papa Francesco nel 2023 e noto per il suo ruolo di mediazione tra le diverse comunità religiose e politiche in Terra Santa, ha anche richiamato l’urgenza di una visione più ampia e solidale, indispensabile non solo in Israele ma nel mondo intero.



