Roma, 15 ottobre 2025 – Il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato emerito della Santa Sede, ha espresso oggi alcune riflessioni sul delicato contesto internazionale, soffermandosi sulla situazione in Ucraina e sul ruolo che l’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, potrebbe giocare nella ricerca di una soluzione al conflitto.
Parolin auspica un impegno di Trump per la pace in Ucraina
A margine del premio Ambasciatori, il cardinale Parolin ha detto di non intravedere al momento elementi concreti per la pace in Ucraina. Tuttavia, ha espresso la speranza che, dopo la conclusione del capitolo riguardante Gaza, il presidente americano possa dedicare maggior attenzione alla crisi ucraina. “Spero che, avendo chiuso il capitolo Gaza, il presidente Trump possa impegnarsi maggiormente a cercare una via d’uscita alla guerra”, ha detto il porporato.
Parolin ha ricordato che sono stati fatti numerosi tentativi diplomatici, compreso l’incontro in Alaska tra Trump e il presidente russo Vladimir Putin, ma finora senza risultati soddisfacenti. Ha ribadito inoltre l’importanza del ruolo degli Stati Uniti negli sviluppi geopolitici di questa crisi.
In una successiva occasione, intervenendo all’Istituto Superiore di Sanità durante una lezione sull’etica dell’intelligenza artificiale, il cardinale ha sottolineato che, sul fronte ucraino, “non si stanno aprendo prospettive positive” e che rimane ancora molto da fare per giungere a una soluzione pacifica.
“Ad Auschwitz si va per ricordare una tragedia immane”
Parolin ha anche commentato le recenti dichiarazioni del ministro Eugenia Roccella, ricordando che “ad Auschwitz non si va in gita, ma per fare memoria di una tragedia immane”. Il cardinale ha evidenziato che la visita al campo di concentramento deve servire come monito contro la crescita dell’antisemitismo, fenomeno che preoccupa la Santa Sede.






