Città del Vaticano, 12 dicembre 2025 – Un messaggio chiaro e fermo è stato rivolto da Papa Leone XIV ai vertici del Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica, ricevuti questa mattina in un’udienza senza precedenti nella storia dei servizi segreti italiani. Il Pontefice ha sottolineato con forza l’importanza di un rigoroso controllo etico sull’uso delle informazioni riservate, mettendo in guardia contro ogni tentazione di ricatto, manipolazione o dossieraggio nei confronti di politici, giornalisti o altri protagonisti della società civile.
L’appello di Papa Leone XIV agli 007: “Mai usare le informazioni per ricattare”
Durante l’udienza, a cui hanno partecipato centinaia di agenti guidati dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, e dal direttore del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza, Vittorio Rizzi, Papa Leone XIV ha richiamato tutti a una vigilanza morale costante. «Lo scambio massiccio di informazioni – ha detto – chiede di vigilare con coscienza critica su alcune questioni di vitale importanza: la distinzione tra la verità e le fake news, l’esposizione indebita della vita privata, la manipolazione dei più fragili, la logica del ricatto, l’incitamento all’odio e alla violenza».

Il Pontefice ha ribadito che tali principi valgono anche in ambito ecclesiale, dove in diversi Paesi la Chiesa è stata bersaglio di attività di intelligence ostili che opprimono la libertà religiosa. Ha quindi esortato coloro che operano nel settore della sicurezza nazionale a mantenere un’“alta statura morale”, evitando di cedere a pratiche come il dossieraggio e bilanciando sempre la tutela della sicurezza pubblica con il rispetto della dignità umana, un concetto ribadito più volte nel suo discorso.
Contesto e riferimenti ai casi recenti di dossieraggio
Il discorso di Papa Leone XIV non può essere disgiunto dal contesto degli ultimi anni, che hanno visto emergere casi di dossieraggio e spionaggio che hanno lambito anche il Vaticano. Tra questi, il caso Striano, con l’attenzione su figure come il cardinale Angelo Becciu e il funzionario Fabrizio Tirabassi, e il caso Paragon, che ha coinvolto personalità impegnate nel soccorso umanitario ai migranti come don Mattia Ferrari e l’attivista Luca Casarini.
Il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (Copasir) ha chiuso definitivamente il caso Paragon lo scorso 5 giugno, ribadendo che don Mattia Ferrari non è stato oggetto di attività intercettive illegali e che le verifiche sui dispositivi di Casarini e altri sono state autorizzate e condotte nel rispetto della legge.
Con queste parole, Papa Leone XIV ha voluto riaffermare l’importanza di un’etica rigorosa nella gestione delle informazioni sensibili, sottolineando il ruolo cruciale che i servizi di intelligence hanno nel proteggere la sicurezza nazionale senza infrangere i diritti fondamentali delle persone.





