Roma, 19 agosto 2025 – È un omaggio sentito e pieno di rispetto quello che Giorgio Panariello ha rivolto a Pippo Baudo, scomparso recentemente, definendolo come “il santo patrono del varietà”, un genere televisivo “che purtroppo sta un po’ scomparendo e che invece andrebbe rivalutato perché secondo me è una forma di spettacolo di cui abbiamo il copyright”. Le parole di Panariello sono state pronunciate in occasione della sua visita alla camera ardente allestita al Teatro delle Vittorie di Roma, dove si sono raccolti amici, colleghi e ammiratori del leggendario conduttore televisivo.
Il varietà e l’eredità di Pippo Baudo
Giorgio Panariello, noto comico, attore e conduttore televisivo, ha sottolineato con enfasi la perdita che il mondo dello spettacolo sta vivendo con la scomparsa di Baudo. Il varietà, ha spiegato, è un genere che “si sta andando piano piano” perdendo e che necessita di una rinnovata attenzione e valorizzazione. “Spero che questa scomparsa possa aver acceso un faro sul varietà”, ha aggiunto Panariello, evidenziando così l’importanza di mantenere viva una tradizione televisiva di cui l’Italia detiene il copyright.
Riguardo agli “eredi” di Baudo, Panariello ha osservato che sono numerosi, ma per “patriottismo” ha indicato Carlo Conti come suo successore ideale. Carlo Conti, anch’egli fiorentino e storico volto della televisione italiana, rappresenta per Panariello la continuità di un modello di intrattenimento fondato su professionalità e carisma, valori che Baudo ha incarnato per decenni.
Il ricordo di Marco Masini e l’innovazione di Baudo
Accanto a Panariello, anche il cantautore Marco Masini ha voluto rendere omaggio a Pippo Baudo, ricordando un episodio significativo: “Senza Baudo non sarebbe mai uscita ‘Vaffanculo’. È stato il primo a sdoganarla e quindi a darmi la possibilità di farla arrivare a tutti e per questo lo ringrazierò sempre. Un grande coraggio che forse oggi manca nelle canzoni”. Masini ha inoltre evidenziato la lungimiranza di Baudo nel prevedere i cambiamenti in atto nel mondo musicale e mediatico, tra cui il passaggio dall’analogico al digitale, dimostrando una visione a 360 gradi del passato, presente e futuro dello spettacolo.
Pippo Baudo, nato a Militello in Val di Catania nel 1936, è stato una figura cardine della televisione italiana, con una carriera che ha attraversato oltre sei decenni. Conduttore di tredici edizioni del Festival di Sanremo, autore e presentatore di programmi cult come “Settevoci” e “Fantastico”, Baudo ha segnato la storia del piccolo schermo con uno stile inconfondibile, capace di coniugare intrattenimento e impegno culturale.
Il ricordo di colleghi come Panariello e Masini testimonia l’eredità profonda lasciata da Baudo nel panorama dello spettacolo italiano, un’eredità fatta di professionalità, innovazione e passione per un genere che ha contribuito a creare e valorizzare.





