Palermo, 8 settembre 2025 – Un caso di forte tensione si è verificato agli inizi del 2024 in una scuola superiore di Palermo, dove una studentessa si è presentata con un crocifisso capovolto, simbolo associato al satanismo. Il gesto ha provocato subito un acceso confronto in classe, culminato nel richiamo dell’insegnante che ha invitato la giovane a rimuovere il simbolo.
Il caso e la decisione della scuola
La studentessa, che si era autodefinita “satanista”, ha suscitato reazioni forti tra i docenti e gli studenti. La dirigenza scolastica ha deciso di intervenire sospendendo per tre giorni l’insegnante che aveva fatto il richiamo, privandolo anche della retribuzione. La motivazione ufficiale è stata la presunta lesione della dignità della studentessa e la violazione della sua riservatezza riguardo alle convinzioni religiose.
Secondo la nota diffusa dall’Associazione Internazionale degli Esorcisti (AIE), il clima in cui si è verificato l’episodio era particolarmente sensibile, visto che la provincia di Palermo era ancora scossa dai “gravissimi fatti di Altavilla Milicia”, dove un uomo aveva ucciso la moglie e due figli durante un rito legato al satanismo.
Il ricorso e la posizione degli esorcisti
L’insegnante ha presentato ricorso al Tribunale del Lavoro, ma la richiesta è stata rigettata. Gli esorcisti sottolineano che, dal punto di vista giuridico, esprimersi contro il satanismo potrebbe essere interpretato come discriminazione religiosa, mentre in realtà il satanismo si pone come opposizione al cristianesimo.
L’AIE ha inoltre stigmatizzato la diffusione tra i giovani della falsa convinzione che Satana o Lucifero rappresentino figure positive o di liberazione, definendo il satanismo una “tragica illusione” che nasconde un disprezzo profondo per la vita e la persona umana.
Il caso rimane al centro del dibattito sulla libertà di espressione religiosa nelle scuole, con particolare attenzione al delicato equilibrio tra rispetto delle convinzioni individuali e tutela dei valori condivisi nella società.






