Palermo, 10 novembre 2025 – La Guardia di Finanza di Palermo ha messo a segno un’importante operazione contro la contraffazione, sequestrando oltre 10.000 peluche Labubu falsi in diversi esercizi commerciali della città. Tra questi, circa 3.000 pezzi sono stati rinvenuti in un negozio di giocattoli situato all’interno di un noto centro commerciale palermitano. I peluche, originariamente disegnati da un artista di Hong Kong e distribuiti globalmente dal colosso dei giocattoli Pop Mart, sono rapidamente diventati una vera e propria moda, alimentata anche dalla popolarità sui social media e dal supporto di star internazionali.
L’indagine e le modalità di contraffazione

L’operazione è stata condotta dai Baschi Verdi del Gruppo Pronto Impiego, che hanno svolto un’accurata analisi del mercato dei giocattoli a Palermo, monitorando anche i profili social degli operatori del settore. Sono stati individuati sette esercizi commerciali che vendevano i peluche Labubu, con prezzi sospetti e packaging non conformi, elementi che hanno destato i sospetti degli investigatori.
I controlli hanno rivelato che quasi tutti i Labubu sequestrati erano imitazioni perfette degli originali, realizzate con materiali di qualità inferiore ma con una cura tale da rendere difficile per i consumatori distinguere i prodotti autentici da quelli contraffatti. I peluche falsi venivano acquistati senza fattura da canali non ufficiali e piattaforme e-commerce legate alla grande distribuzione, e successivamente venduti a prezzi solo leggermente inferiori a quelli degli originali, con loghi, colori e confezioni molto simili, spesso corredati da etichette e codici identificativi falsificati o non conformi.
Particolarmente rilevante è stato il sequestro di alcune copie ridotte di un modello di Labubu in teoria introvabile, venduto originariamente all’asta a Pechino per 130.000 euro. La presenza di questi esemplari all’interno di un punto vendita regolare rappresenta un chiaro rischio di inganno per i consumatori.
Mercato e impatto economico
L’intervento più significativo è avvenuto presso un negozio appartenente a una nota catena di distribuzione, dove sono stati trovati 3.000 peluche falsi, sia in negozio che in magazzino, insieme a numerosi materiali per il confezionamento, indicativi della produzione di “blind box” – scatole a sorpresa molto popolari tra i collezionisti. La vendita di questi Labubu contraffatti avrebbe potuto fruttare oltre 500.000 euro.
I sette titolari degli esercizi commerciali coinvolti sono stati denunciati all’autorità giudiziaria con l’accusa di vendita di prodotti con marchi contraffatti. L’operazione sottolinea l’impegno della Guardia di Finanza nella lotta contro la contraffazione, a tutela dei consumatori e del mercato legale, in particolare di prodotti di grande successo come i peluche Labubu, diventati un fenomeno di culto in tutto il mondo.






