Maria Concetta Riina, figlia del noto boss di Cosa nostra Salvatore “Totò” Riina, si è costituita oggi presso la stazione dei carabinieri di Villagrazia, a Palermo. Successivamente è stata trasferita al carcere Pagliarelli su disposizione del Tribunale del Riesame di Firenze che ha accolto il ricorso della Procura, rendendo esecutiva la misura cautelare in carcere nei suoi confronti.
L’arresto di Maria Concetta Riina per estorsione aggravata dal metodo mafioso
Maria Concetta Riina è indagata per estorsione aggravata dal metodo mafioso, nell’ambito di un’inchiesta coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Firenze. Le accuse riguardano richieste di denaro, accompagnate da minacce di ritorsioni, rivolte a due imprenditori toscani insieme al marito, Antonino Ciavarello, già detenuto per truffa. Quest’ultimo, nonostante si trovasse in carcere, avrebbe continuato a inviare messaggi minatori alle vittime tramite un telefono cellulare non autorizzato, coordinandosi con la moglie per portare avanti le estorsioni.
La Corte di Cassazione, nella serata di ieri, aveva rigettato il ricorso presentato dalla difesa di Maria Concetta Riina contro la decisione del Tribunale del Riesame, confermando così la custodia cautelare in carcere. Il provvedimento si basa sulla valutazione della sussistenza di gravi indizi di colpevolezza e sulla configurabilità dell’aggravante mafiosa, oltre che sul rischio di reiterazione del reato e di inquinamento probatorio.
Il peso della famiglia e la continuità delle indagini
La vicenda giudiziaria di Maria Concetta Riina rappresenta un ulteriore capitolo nelle indagini che coinvolgono i familiari del defunto boss corleonese, considerato uno dei più sanguinari e potenti capi di Cosa nostra. Totò Riina, noto come “il capo dei capi”, è stato arrestato nel 1993 e condannato all’ergastolo per numerosi delitti mafiosi, morendo in carcere nel 2017.
Le indagini attuali confermano la persistenza delle modalità operative mafiose anche al di fuori della Sicilia, in particolare in Toscana, dove la coppia avrebbe imposto con la violenza richieste estorsive. La Dda di Firenze e il Ros dei Carabinieri hanno avviato l’inchiesta nell’agosto 2024, portando infine all’ordinanza di custodia cautelare che ha fatto scattare l’arresto di Maria Concetta Riina.
Questa recente vicenda si inserisce nel quadro più ampio della lotta alla criminalità organizzata e testimonia come la rete di influenza della famiglia Riina rimanga attiva nonostante la scomparsa del suo storico capo.






