Palermo, 22 dicembre 2025 – L’Istituto comprensivo Nazario Sauro – Franchetti – Cavallari di Palermo è stato ufficialmente intitolato a Sara Campanella, la giovane studentessa di 22 anni di Misilmeri tragicamente uccisa a Messina il 31 marzo dello scorso anno. La cerimonia si è svolta nel plesso di via Giafar, coinvolgendo con profonda commozione l’intera comunità scolastica, le autorità cittadine e i familiari della ragazza.
Un omaggio alla memoria di Sara Campanella
Alla cerimonia hanno preso parte il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, l’assessore alla Pubblica istruzione Aristide Tamajo, la dottoressa Carla Cucco in rappresentanza del Prefetto e il dirigente dell’ambito territoriale di Palermo, Bernardo Moschella. La scelta di intitolare l’istituto a Sara si inserisce nel solco della volontà condivisa da scuola, amministrazione comunale e Prefettura di onorare la memoria della giovane vittima di un femminicidio che ha segnato profondamente la comunità di Brancaccio.
La madre di Sara, Maria Concetta Zaccaria, ha espresso il desiderio della famiglia di diffondere i valori in cui la ragazza credeva fermamente: “il rispetto della persona e il riconoscimento reciproco”. La dirigente scolastica, Maria Teresa Cannistraro, ha sottolineato come tutta l’offerta formativa dell’istituto sia incentrata sul valore del rispetto e sul contrasto alla violenza di genere, un impegno educativo che coinvolge tutti e tre gli ordini di scuola presenti nel comprensivo.
Il sindaco Lagalla ha evidenziato come “dalle aule di questo Istituto, dai docenti, dagli studenti e dalle loro famiglie può nascere quel cambiamento tanto auspicato nella nostra società”, sottolineando l’importanza di un impegno collettivo contro ogni forma di sopraffazione.
Il dramma di Sara e le vicende legali
Il femminicidio di Sara Campanella aveva scosso non solo Palermo ma l’intera Sicilia: la giovane era stata accoltellata da un collega universitario, Stefano Argentino, che poi si era tolto la vita in carcere. Le indagini hanno evidenziato che Argentino, dopo aver commesso il delitto, aveva trovato aiuto per la fuga da parte di terze persone, mentre la famiglia e le autorità hanno seguito con grande attenzione tutte le fasi successive, compresa la complessa vicenda giudiziaria.
La tragica fine di Sara ha portato numerose iniziative di sensibilizzazione, tra cui una fiaccolata a Messina e l’impegno dell’Università peloritana a conferirle la laurea alla memoria. La scuola di Palermo, con l’intitolazione dell’istituto, si fa ora portavoce di un messaggio educativo e sociale volto a contrastare la violenza di genere e a promuovere una cultura del rispetto e della legalità.




