Bolzano, 20 ottobre 2025 – Un uomo di 30 anni di Brunico è stato arrestato dai Carabinieri locali nell’ambito delle indagini sul primo caso accertato in Italia di morte per overdose da nitazeni, una classe di oppioidi sintetici estremamente potenti e pericolosi. Il decesso, avvenuto circa un anno fa, è stato ricollegato solo recentemente dopo complesse analisi tossicologiche e investigazioni coordinate dalla Procura di Bolzano.
Primo caso italiano di overdose da nitazeni
Il 28 settembre 2024, il corpo senza vita del giovane di Brunico è stato rinvenuto all’interno di un’azienda locale. Inizialmente, come ha spiegato il procuratore Axel Bisignano, il decesso non era stato considerato riconducibile a overdose per l’assenza di evidenti tracce di consumo di stupefacenti quali siringhe o sigarette. Solo successivamente, grazie all’intervento del Ris di Roma e a una complessa indagine che ha visto anche un coordinamento a livello europeo, è stata individuata la presenza nel sangue della vittima dell’oppioide sintetico n-pirrolidin protonizapene, appartenente alla famiglia dei nitazeni.
Questa sostanza, come sottolineato dal procuratore, rappresenta un “significativo campanello d’allarme” in Alto Adige, dove sono state registrate almeno 35 segnalazioni correlate all’uso di nitazeni, spesso acquistati tramite il dark web. La pericolosità di questi oppioidi è elevatissima: sono infatti molto più potenti del fentanyl, uno degli oppiacei sintetici già noti per il loro alto rischio di overdose, spesso fatale.
Indagini e arresti per traffico di oppioidi sintetici
Le indagini condotte dai Carabinieri di Brunico hanno portato all’arresto di un 29enne, ritenuto il principale responsabile della cessione della sostanza letale al giovane deceduto. L’uomo è accusato di gestire un ampio traffico di oppioidi sintetici importati clandestinamente da vari Paesi europei, tra cui Grecia, Polonia e Gran Bretagna. Nel corso delle perquisizioni sono stati sequestrati diversi plichi contenenti nitazeni e fentanyl acquistati online mediante criptovalute.
Parallelamente, è stato arrestato anche un 27enne di Brunico per il possesso di 500 grammi di hashish, droga ceduta dal principale indagato. Le attività investigative sono state supportate dalla Direzione Centrale per i Servizi Antidroga e dal L.A.S.S. Carabinieri di Laives.
Il caso di Brunico rappresenta un segnale di allarme per la diffusione di nuove sostanze stupefacenti sintetiche, il cui impatto sulla salute pubblica risulta particolarmente grave a causa della potenza e della facilità di reperimento tramite canali illegali online. La vicenda ha acceso un faro sull’emergenza legata ai nitazeni, sottolineando la necessità di rafforzare i controlli e le misure di prevenzione nel territorio altoatesino e oltre.

