Un’esplosione ha scosso nella notte il quartiere della Garbatella a Roma, dove un ordigno è stato fatto esplodere davanti all’ingresso del centro sociale autogestito CSOA La Strada, sito in via degli Armatori. Nonostante la violenza dell’attacco, gli attentatori non sono riusciti a penetrare all’interno del locale.
L’attacco e le accuse del centro sociale
Secondo una nota diffusa dagli attivisti del centro sociale, la responsabilità dell’attentato sarebbe da attribuire ad ambienti filo-israeliani. “La matrice è chiara: sono coloro che vogliono colpire chi, come noi, si batte per la fine del genocidio a Gaza, per la libertà del popolo palestinese e contro le politiche criminali del governo Netanyahu”, si legge nel comunicato. Il centro sociale ha voluto precisare che la loro è “una lotta contro la guerra e le logiche di oppressione, per la libertà dei popoli, mai contro il popolo ebraico”.
Durante la stessa notte, inoltre, sono stati strappati e imbrattati manifesti e lasciato uno striscione con insulti rivolti all’ex deputato e noto attivista politico Alessandro Di Battista. Di Battista, politico romano e figura di spicco del Movimento 5 Stelle fino al 2021, è noto per le sue posizioni critiche verso alcune politiche internazionali e per il suo attivismo in ambito di diritti umani.
Reazioni e iniziative future
Il centro sociale ha convocato un’assemblea pubblica aperta alla cittadinanza per discutere dell’accaduto e per ribadire il proprio impegno nelle battaglie politiche e sociali. Gli attivisti hanno condannato l’azione definendola “un atto di vigliaccheria da parte di squadristi” e hanno assicurato che continueranno le loro attività “alla luce del sole”.
Il contesto in cui si inserisce questo episodio è segnato da tensioni internazionali, soprattutto legate al conflitto israelo-palestinese. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, al centro di critiche internazionali per le politiche adottate nella Striscia di Gaza, è una figura controversa che alimenta posizioni fortemente polarizzate anche all’interno dell’opinione pubblica italiana e internazionale.






