Importante operazione in tutta Europa contro il gruppo di hacker russi Noname: diramati 5 mandati d’arresto in Italia
Un’importante operazione internazionale ha colpito il gruppo di hacker russi Noname, responsabile di migliaia di attacchi informatici in diversi Paesi europei, inclusa l’Italia. L’azione, denominata Eastwood, è stata condotta simultaneamente in Italia, Germania, Stati Uniti, Olanda, Svizzera, Svezia, Francia e Spagna, coordinata dalla procura di Roma, con il supporto di Eurojust ed Europol.
Indagine e mandati d’arresto in Italia tra i vertici di Noname
Secondo quanto riferito dalla Polizia postale, il gruppo Noname 057 ha reclutato simpatizzanti attraverso canali anonimi su Telegram, distribuendo liste di obiettivi occidentali da colpire con attacchi informatici. Il gruppo disponeva di un software, diffuso tramite il canale DDosia Project, che permetteva agli aderenti di operare all’interno della rete criminale.
L’infrastruttura criminale era articolata su diversi livelli: un centro di comando situato in Russia, server intermedi per l’anonimizzazione del segnale e migliaia di computer messi a disposizione dagli aderenti per eseguire gli attacchi. Gli attacchi, di tipo DDoS (Distributed Denial of Service), hanno causato il collasso temporaneo di molti siti-web, con conseguenti disservizi nei servizi pubblici.
In Italia, le indagini del Centro nazionale anticrimine informatico, insieme ai centri operativi della Polizia postale di Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia-Romagna e Calabria, hanno portato all’identificazione di cinque persone ritenute appartenenti al gruppo. Nei loro confronti sono stati emessi mandati di arresto internazionali e decreti di perquisizione dalla procura di Roma. Due di questi sono considerati vertici dell’organizzazione. Inoltre, più di 600 server collegati al gruppo sono stati disattivati o sequestrati in vari Paesi.
Meccanismi e ripercussioni degli attacchi
Gli aderenti al gruppo venivano remunerati in criptovalute per la partecipazione agli attacchi, che miravano a saturare i server con un alto numero di connessioni simultanee per renderli temporaneamente inutilizzabili. Le ricadute di tali azioni hanno avuto un impatto significativo su infrastrutture strategiche come siti governativi, istituti bancari, trasporti pubblici, sanità e telecomunicazioni.
L’operazione Eastwood rappresenta un colpo rilevante alla lotta contro il cybercrime internazionale, confermando l’importanza della collaborazione tra forze di polizia di diversi Paesi per contrastare minacce informatiche sempre più organizzate e sofisticate.






