Bari, 5 novembre 2025 – Una vasta operazione della Guardia di Finanza ha portato all’arresto di sei persone tra le province di Bari e Foggia, nell’ambito di un’inchiesta coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Bari. Le accuse contestate riguardano scambio elettorale politico-mafioso, estorsione e detenzione e porto illegale di armi comuni da sparo. Al centro dell’indagine c’è un presunto accordo tra esponenti del clan Parisi e politici locali in occasione delle elezioni comunali del 2020 a Modugno.
Accuse e figure coinvolte nell’operazione antimafia
Tra gli indagati figura il sindaco di Modugno, Nicola Bonasia (centrodestra), mentre tra gli arrestati spicca il nome di Antonio Lopez, assessore e candidato alla Regione con Forza Italia. Secondo quanto emerso dalle indagini, un candidato al consiglio comunale, poi effettivamente eletto, avrebbe acquistato voti dal clan in cambio di denaro e dell’impegno a soddisfare le richieste del gruppo mafioso. Inoltre, il medesimo candidato avrebbe svolto il ruolo di tramite per procacciare voti al candidato sindaco durante il ballottaggio, con la promessa di un’assunzione di un affiliato che si era impegnato a garantire preferenze elettorali.
Sono inoltre indagate altre cinque persone che si sarebbero incontrate nella casa di uno dei capi del clan Parisi per definire un accordo in vista delle elezioni europee del 2024. In questo caso, il candidato a cui sarebbero stati procurati i voti è risultato estraneo all’intesa.
Estorsioni e detenzione illegale di armi
L’inchiesta ha fatto emergere anche diversi episodi estorsivi ai danni di imprenditori agricoli del foggiano. Un imprenditore locale, sfruttando l’influenza criminale del capo clan e di due suoi sodali, avrebbe minacciato di danneggiare il raccolto agli agricoltori che non avessero saldato i debiti contratti. In cambio, avrebbe poi garantito al mafioso il 50% di quanto riscosso. Al contempo, è stato accertato che l’imprenditore, il mafioso e un altro pluripregiudicato detenevano e portavano armi comuni da sparo in luoghi pubblici, violando la normativa vigente.
L’operazione, condotta dai finanzieri del comando provinciale di Bari e del servizio centrale ICO di Roma, è stata disposta dal Gip del Tribunale di Bari su richiesta della Dda, a seguito di approfondite indagini sul rapporto tra politica locale e criminalità organizzata.






