Venezia, 4 agosto 2025 – Una tragedia sul lavoro si è consumata questa mattina a Veternigo, frazione di Santa Maria di Sala, in provincia di Venezia, dove due operai sono morti cadendo in una cisterna per la raccolta di residui biologici. I due giovani lavoratori, di 30 e 20 anni, erano impegnati nelle operazioni di pulizia di una fossa settica in un’abitazione privata quando sono precipitati all’interno della cisterna.
Le dinamiche dell’incidente costato la vita ai due operai
L’incidente è avvenuto nel territorio di Veternigo e al momento le cause esatte della morte non sono ancora note. Una prima ipotesi, al vaglio degli inquirenti, indica come possibile causa il contatto con esalazioni velenose presenti nella fossa biologica. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri e i tecnici dello Spisal per gli accertamenti, mentre i vigili del fuoco, supportati da una squadra del nucleo Nbcr, hanno lavorato per la messa in sicurezza dell’area e il recupero dei corpi, che purtroppo non hanno mostrato segni di vita nonostante la tempestività dei soccorsi.
Incidenti simili e rischi sul lavoro
L’episodio di Veternigo si inserisce in un quadro più ampio di incidenti legati a lavorazioni in ambienti a rischio di esalazioni tossiche. Recenti casi in Veneto, come quello di un operaio di 48 anni deceduto a Vicenza dopo essere rimasto intossicato da monossido di carbonio e anidride solforosa in una cisterna di un’azienda di scarti animali, evidenziano l’importanza della sicurezza nei luoghi di lavoro. Nel 2024, a Padova quattro operai sono stati intossicati da esalazioni di bitume in una cisterna, con due di loro in condizioni critiche, a dimostrazione dei pericoli legati a queste attività.
Le autorità sanitarie e di sicurezza sul lavoro continuano a monitorare e indagare su questi incidenti per capire le cause e migliorare le normative volte a tutelare la vita degli operai, spesso esposti a rischi elevati nelle loro mansioni manuali e operative.
Non si trattava di una fossa biologica domestica
Secondo quanto emerso da fonti sindacali, la struttura in cui è avvenuto l’incidente non sarebbe una semplice fossa biologica domestica, ma una vasca di dimensioni e profondità maggiori. L’edificio presso cui si trovavano i lavoratori, infatti, è una costruzione molto ampia che in passato ha ospitato sia un’attività artigianale sia, successivamente, una comunità di accoglienza per immigrati.
Gli operai erano al lavoro per un intervento già avviato e portato avanti dalla ditta subappaltatrice con sede a Marghera, comune della stessa area metropolitana. Al momento non sono stati diffusi ulteriori dettagli sulle dinamiche precise dell’accaduto. Le autorità competenti stanno svolgendo gli accertamenti per chiarire eventuali responsabilità e verificare il rispetto delle norme di sicurezza.






