Milano, 19 agosto 2025 – È stata depositata la perizia psichiatrica condotta su Moussa Sangare, imputato per l’omicidio di Sharon Verzeni, la donna uccisa a coltellate la notte tra il 29 e 30 luglio 2024 a Terno d’Isola, in provincia di Bergamo. La relazione, redatta dalla psichiatra Giuseppina Paulillo, incaricata dalla Corte d’Assise, sostiene che Sangare fosse capace di intendere e di volere al momento del delitto.
I risultati della perizia condotta su Sangare
La dottoressa Paulillo ha evidenziato che, nonostante Sangare soffra di un disturbo di personalità di tipo narcisistico e antisociale, questo non ha compromesso la sua lucidità né la capacità di comprendere la realtà. La perizia sottolinea inoltre l’assenza di rimorsi ed empatia da parte dell’imputato, che si è mostrato distaccato e focalizzato su se stesso durante i colloqui. L’uomo, 30 anni, residente a Suisio (Bergamo), ha ritrattato la sua precedente confessione, sostenendo di non essere l’autore dell’omicidio e definendosi solo un testimone.
Il documento, basato su due colloqui svolti il 10 e il 24 maggio 2025, e su test psichiatrici, sarà discusso in udienza il prossimo 22 settembre alla presenza delle parti. Per la Procura, la perizia conferma la piena capacità di Sangare di stare in giudizio e di essere imputabile, mentre la difesa aveva precedentemente sostenuto una lettura opposta, che indicava una possibile incapacità di intendere e volere.
L’imputato è in carcere a San Vittore dal 30 agosto 2024, dopo essere stato fermato a seguito di un’indagine che ha raccolto prove e testimonianze a suo carico. Sangare, che aveva inizialmente confessato l’omicidio, ha poi ritrattato in tribunale, affermando che la sua confessione era frutto di pressioni e stanchezza.






