La Procura di Palermo ha chiesto alla Dia di estrarre il DNA da un’impronta digitale trovata nella Fiat 127 degli assassini di Piersanti Mattarella, ucciso nel 1980. Il 12 giugno saranno nominati i periti per analisi biologiche
A distanza di 45 anni dall’omicidio di Piersanti Mattarella, il presidente della Regione Siciliana assassinato il 6 gennaio 1980 e fratello dell’attuale Presidente della Repubblica, la Procura di Palermo ha avviato una nuova fase d’indagine che potrebbe rappresentare un’importante svolta nel caso. Recentemente, è emersa la possibilità di analizzare un’impronta digitale rinvenuta sullo sportello lato guida della Fiat 127 utilizzata dai killer per fuggire dopo il delitto. Questo elemento, considerato un reperto chiave, potrebbe fornire nuovi indizi sui due presunti esecutori materiali già indagati.
Il Caso Mattarella e il Suo Significato Storico
Il caso Mattarella ha segnato profondamente la storia della Sicilia e dell’Italia intera, non solo per la tragica morte di un politico di spicco, ma anche per il suo legame con la lotta contro la mafia. Piersanti Mattarella, noto per il suo impegno contro la corruzione e per la legalità, fu ucciso in un agguato avvenuto in pieno giorno, sotto gli occhi della moglie Irma e dei figli, Bernardo e Maria. La brutalità del fatto ha lasciato un segno indelebile, alimentando interrogativi e sospetti su chi potesse essere dietro un omicidio così eclatante.
Nuove Tecnologie nell’Indagine
L’indagine attuale, coordinata dalla Direzione Investigativa Antimafia (DIA), prevede l’utilizzo di nuove tecnologie per l’estrazione del DNA dall’impronta digitale, un processo che potrebbe rivelarsi cruciale per identificare i colpevoli. La Procura ha infatti programmato di conferire l’incarico ai periti il 12 giugno prossimo, data in cui si procederà con la comparazione biologica del campione. La speranza è che, grazie ai progressi nella scienza forense, si possano ottenere risultati che chiariscano ulteriormente le dinamiche di quel giorno tragico.
La Lotta per la Giustizia
La questione dell’omicidio di Piersanti Mattarella rappresenta non solo una ferita aperta nella memoria collettiva siciliana, ma anche un simbolo della continua lotta per la giustizia. Negli ultimi anni, il caso ha riacquistato attenzione mediatica e pubblica, spingendo le autorità a non dimenticare il passato e a perseguire la verità, anche a distanza di decenni. La comparazione del DNA potrebbe, infatti, non solo contribuire a chiudere un capitolo doloroso, ma anche a riaffermare l’importanza della giustizia per le vittime di mafia e corruzione in Italia.