Tempio Pausania, 26 settembre 2025 – Da oltre due ore Emanuele Ragnedda, imprenditore vinicolo di 41 anni, reo confesso dell’omicidio di Cinzia Pinna, 33enne scomparsa da Palau la notte tra l’11 e il 12 settembre, sta fornendo la sua versione dei fatti davanti al giudice per le indagini preliminari (gip) Marcella Pinna, presso il Tribunale di Tempio Pausania. Al termine dell’interrogatorio, la gip dovrà decidere sulla convalida del fermo per omicidio e occultamento di cadavere.
Il racconto di Ragnedda
Assistito dall’avvocato Luca Montella, Ragnedda ha scelto di non avvalersi della facoltà di non rispondere, ma di parlare apertamente, confermando quanto già dichiarato nel lungo interrogatorio avuto in caserma prima del fermo. Secondo la sua ricostruzione, la donna sarebbe stata uccisa al culmine di una lite violenta all’interno del casolare della tenuta vinicola ConcaEntosa, di proprietà dell’imprenditore, situata tra Palau e Arzachena.
Durante quella serata, secondo quanto emerso, Ragnedda e la vittima avevano fatto uso di alcol e cocaina: gli specialisti del Ris di Cagliari hanno trovato diverse bottiglie vuote e tracce di polvere bianca, presumibilmente cocaina, nell’abitazione. L’imprenditore ha ammesso di aver consumato la sostanza in quei giorni.
La dinamica del delitto, come raccontato dal 41enne, vede la donna avvicinarsi a lui con un oggetto in mano: “Lei mi ha aggredito, ho avuto paura e ho sparato”, ha dichiarato. L’omicidio sarebbe avvenuto nel soggiorno, dove sono state rilevate numerose tracce di sangue, in particolare sul divano, che Ragnedda avrebbe tentato di pulire.
I dettagli sull’occultamento e le indagini in corso
Il corpo di Cinzia Pinna è stato ritrovato nascosto tra la vegetazione della tenuta, come indicato dallo stesso imputato dopo la confessione. Al momento del ritrovamento, la vittima era nuda dalla cintura in giù, indossava solo una maglietta, mentre gli indumenti mancanti sono stati trovati all’interno del casolare.
Questi particolari non escludono un possibile tentativo di approccio sessuale nella notte dell’omicidio, ma sarà l’autopsia, non ancora fissata, a chiarire eventuali violenze subite dalla donna.
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