Sul caso di Garlasco, l’avvocato Massimo Lovati, difensore di Andrea Sempio, ha rilanciato una tesi sorprendente, sostenendo che né Sempio né Alberto Stasi avrebbero alcun ruolo nell’omicidio di Chiara Poggi. Secondo il legale, la giovane sarebbe stata uccisa da una “massoneria bianca” internazionale legata a pedofilia e traffico di organi umani. Lovati ha ribadito questa teoria in un’intervista a La Stampa e in precedenti apparizioni televisive, precisando che non si tratta di messe nere, ma di un’organizzazione criminale che agisce con rapidità e segretezza.
Le ricerche effettuate da Chiara Poggi
La chiave della ricostruzione di Lovati risiederebbe nelle attività di Chiara Poggi, in particolare nelle ricerche effettuate sul suo computer e sulla chiavetta USB. Secondo il legale, queste ricerche avrebbero portato la giovane a scoprire informazioni compromettenti che avrebbero scatenato la reazione dell’organizzazione criminale. Lovati parla di un gruppo dedito a pedofilia e commercio di organi con ramificazioni internazionali, che avrebbe deciso di eliminare Chiara per proteggere i propri segreti.
Il collegamento con il Santuario della Bozzola
Un elemento centrale della tesi della difesa è il Santuario della Madonna della Bozzola di Garlasco. Nel 2014, l’ex rettore don Gregorio Vitali fu ricattato sessualmente da due cittadini romeni, Flavius Savu e Florin Tanasie, condannati per estorsione aggravata. Recentemente, Savu è stato arrestato in Svizzera e il suo legale, Roberto Grittini, ha dichiarato che l’omicidio di Chiara Poggi potrebbe essere collegato alle informazioni di cui era in possesso la ragazza, che, secondo l’avvocato, avrebbe scoperto la verità sugli “incontri di carattere sessuale” e “sui rituali che potrebbero essere ricondotti a riti satanici” svolti all’interno del santuario. Tuttavia, le indagini dei carabinieri del Nucleo investigativo di Milano non hanno rilevato collegamenti diretti tra il santuario e il delitto.
Il caso di Mario Venditti
Un’altra svolta riguarda l’ex procuratore di Pavia Mario Venditti, indagato dalla Procura di Brescia per corruzione in atti giudiziari. Le perquisizioni hanno portato al sequestro di un biglietto con la scritta “Venditti gip archivia per 20-30 euro”, interpretato da Lovati come riferimento al costo standard per ottenere copia di un atto di archiviazione. Venditti, che ricopriva dal 2023 la presidenza del Casinò di Campione d’Italia, sarebbe ora intenzionato a dimettersi a seguito dello scandalo, pur essendo descritto dal legale come “un magistrato integerrimo”.
Il DNA sotto le unghie di Chiara Poggi
Sul fronte delle prove biologiche, il genetista Marzio Capra, consulente della famiglia Poggi, ha confermato che il DNA raccolto sotto le unghie della vittima è utilizzabile per ulteriori confronti. L’incidente probatorio, con proroga di 70 giorni, si concentra sull’analisi di un aplotipo Y, segmento di cromosoma utile per risalire alla discendenza paterna. Il materiale, indicato come “Ignoto 1” e attribuito dalla Procura a Sempio, sarà analizzato con software di ultima generazione per accertare eventuali corrispondenze.
Lovati: “Stasi, Sempio e le gemelle Cappa non c’entrano niente con il delitto”
Lovati rimane scettico sulle possibilità di giungere a una verità definitiva. La sua posizione è chiara: “Stasi, Sempio e le gemelle Cappa non c’entrano niente con il delitto di Garlasco. Sono tutti personaggi in cerca d’autore”. La difesa punta così a spostare l’attenzione verso un presunto complotto legato alla massoneria bianca e agli eventi del santuario, mentre il caso continua a suscitare dibattito e polemiche.
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