Milano, 18 agosto 2025 – Una violenta lite in piazzale Ferrara, nel quartiere Corvetto, è culminata con un omicidio nella notte tra sabato 16 e domenica 17 agosto. Un uomo di 29 anni, Josè Brayan Vera Siguenza, è stato arrestato con l’accusa di aver accoltellato e ucciso il cognato, Gabriel Jefferson Garcia Jimenez, 32enne ecuadoriano, in seguito a una discussione degenerata.
La dinamica dell’aggressione e l’intervento dei soccorsi
Secondo le ricostruzioni, la lite è iniziata pochi minuti prima della mezzanotte tra la vittima, la sorella e il marito di lei. L’aggressore avrebbe impugnato un coltello da cucina colpendo più volte al torace e all’addome il cognato, causando ferite profonde che hanno provocato un rapido dissanguamento. I soccorsi sono stati immediati: un’ambulanza della Croce Rossa di San Donato è intervenuta sul posto e ha trasportato il 32enne al pronto soccorso dell’ospedale Niguarda, dove però l’uomo è deceduto poco dopo l’arrivo.
Testimoni oculari presenti nei dintorni hanno raccontato di aver sentito urla e rumori di bottiglie rotte, e hanno riferito di aver udito frasi di disperazione come “chiamate l’ambulanza perché mio fratello sta morendo”. Tuttavia, è emerso che alcuni presenti avrebbero consigliato di non chiamare subito i soccorsi, contribuendo così a un ritardo nell’intervento medico. Un testimone ha dichiarato: “Dopo l’accoltellamento lei ha detto di non chiamare l’ambulanza e lui è morto dissanguato”.
L’arresto e le indagini
L’aggressore, noto alle forze dell’ordine e con precedenti per tentato omicidio risalenti al 2014, si sarebbe dileguato a piedi dopo l’aggressione e si sarebbe rifugiato in un condominio di via Bessarione, a circa 200 metri dal luogo del delitto. Qui è stato rintracciato e arrestato dai carabinieri del nucleo radiomobile e del nucleo investigativo, grazie anche alle testimonianze di alcuni minorenni presenti in strada e alle immagini delle telecamere di sorveglianza della zona.
Josè Brayan Vera Siguenza, disoccupato, ha ammesso le proprie responsabilità sostenendo di aver agito per difendere la sorella da presunti maltrattamenti. Tuttavia, la donna avrebbe negato questa versione. Dopo essere stato medicato per lievi ferite al volto e alla nuca all’ospedale Fatebenefratelli, il 29enne è stato trasferito nel carcere di San Vittore in attesa della convalida dell’arresto.
L’arma del delitto è stata recuperata sul posto e sequestrata dalle forze dell’ordine. La salma della vittima è stata trasferita all’obitorio per l’autopsia disposta dall’autorità giudiziaria. Le indagini proseguono per chiarire tutti i dettagli di questa tragedia avvenuta in una delle zone più popolose di Milano.
Fonte: Riccardo Sciannimanico - Omicidio al Corvetto, testimoni: "Ambulanza arrivata tardi, dicevano di non chiamarla"