Sesto San Giovanni, 20 settembre 2025 – Una svolta significativa nelle indagini sull’omicidio di Hayati Hayim Aroyo, il 62enne cittadino italo-turco brutalmente assassinato nella sua abitazione di via Umberto Fogagnolo. Tre persone, tra cui una donna, sono state fermate con l’accusa di omicidio aggravato, rapina, incendio e distruzione di cadavere. Il movente sarebbe legato alla diffusione di un video intimo della donna da parte della vittima, che ha scatenato un grave conflitto.
Dettagli dell’omicidio e arresti
Hayati Hayim Aroyo è stato colpito con oltre trenta coltellate e successivamente il suo corpo è stato dato alle fiamme all’interno dell’appartamento. Le forze dell’ordine hanno arrestato due italiani, un uomo di 38 anni e una donna di 36 anni, marito e moglie, e un loro amico albanese di 33 anni, che avrebbe inferto la prima coltellata al cuore della vittima. Gli investigatori, coordinati dal pm di Monza Marco Santini e guidati dal dirigente Alfonso Iadevaia, hanno ricostruito che i tre si erano conosciuti tramite un sito di incontri e avevano rapporti di frequentazione con Aroyo, acquistando da lui cocaina. La coppia italiana ha precedenti per truffa, mentre l’amico albanese è noto per reati legati all’immigrazione e guida senza patente.
Secondo le indagini, a motivare l’omicidio è stata la decisione della vittima di diffondere un video intimo della donna durante un incontro con un terzo soggetto, scatenando la rabbia sia del marito che dell’amico. La dinamica del delitto ha visto la donna distrarre Aroyo, mentre l’amico albanese lo ha colpito in corridoio, poi trascinato in camera da letto e infine dato fuoco all’abitazione usando candeggina. Il marito ha assistito all’intera scena. Dopo il delitto, i tre sono fuggiti portando con sé denaro, cellulare e tablet della vittima.
Connessioni con la criminalità organizzata turca
Hayati Hayim Aroyo era il cognato di Hüseyin Saral, ex leader dei Sarallar, un’organizzazione criminale turca, ucciso nel 2005 in un agguato a Crotone. Sebbene non siano emersi collegamenti diretti tra i due omicidi, nell’appartamento di Aroyo sono stati rinvenuti ritagli di giornali relativi all’attentato del 2005. I Sarallar rappresentano una fazione opposta al clan guidato dal boss curdo Baris Boyun, arrestato nel maggio 2024 per una lunga serie di reati tra cui omicidio, traffico di armi e associazione a delinquere di stampo terroristico. Boyun, attualmente detenuto al regime 41-bis, continuava a impartire ordini tramite il cognato Efe Kantin, arrestato recentemente a Milano.
Gli approfondimenti investigativi hanno inoltre evidenziato un contesto criminale articolato e violento, con collegamenti internazionali e rivalità tra clan turchi ed elementi di terrorismo, che si intrecciano con la vicenda di Sesto San Giovanni, accentuando la complessità dell’indagine in corso.






