Omegna, 26 agosto 2025 – È deceduto il bambino di tre anni che era stato tratto in salvo da una piscina nel bed & breakfast “Al Poggio”nel comune di Omegna, in provincia di Verbano-Cusio-Ossola. Il piccolo, di origini moldave, era precipitato sabato scorso nella piscina della struttura ricettiva situata nel centro della principale località sul Lago d’Orta.
La dinamica dell’incidente di Omegna e il soccorso
Secondo la ricostruzione dei carabinieri, le due famiglie presenti al B&B di Omegna avevano appena terminato il pranzo quando il bambino si è allontanato dai genitori non clienti del B&B, che erano venuti a trovare dei parenti ospitati nella struttura. Dopo circa venti minuti, la madre ha notato il bambino sul fondo della piscina. Il padre è riuscito a tirarlo fuori dall’acqua ma il bambino era privo di sensi. È scattata immediatamente la chiamata al numero di emergenza sanitaria e il piccolo è stato trasportato in condizioni gravissime all’ospedale Regina Margherita di Torino, dove è stato intubato nel reparto di Rianimazione. Purtroppo, nonostante gli sforzi medici, il bambino è deceduto ieri. I genitori hanno dato il consenso alla donazione degli organi.
Sicurezza e prevenzione negli spazi pubblici e privati
L’incidente ha riacceso il dibattito sulla sicurezza nelle piscine private e nelle strutture ricettive, soprattutto in presenza di bambini. La vicenda sottolinea l’importanza di una vigilanza costante da parte degli adulti e di adeguate misure di prevenzione per evitare tragedie simili. In Italia, le normative prevedono obblighi specifici per la sicurezza delle piscine, ma la sensibilizzazione resta fondamentale per garantire la protezione dei più piccoli.
Indagini in corso sulla piscina e sulla sicurezza
La procura di Verbania ha avviato un fascicolo d’indagine in seguito alla tragica morte del bambino di tre anni, di nazionalità moldava, caduto nella piscina del bed and breakfast Al Poggio di Omegna sabato pomeriggio e deceduto tre giorni dopo all’ospedale Regina Margherita di Torino. Il pubblico ministero Laura Carrera ha disposto l’autopsia medico legale, già in corso, e la nomina di un consulente tecnico per approfondire i requisiti tecnici della piscina coinvolta.
Secondo le prime ricostruzioni, la piscina non era sorvegliata da un bagnino. Tuttavia, dato che la vasca avrebbe una superficie sotto ai cento metri quadrati e una profondità inferiore a 1,4 metri, la presenza di un assistente bagnanti non risulta obbligatoria secondo la normativa regionale piemontese. I carabinieri stanno effettuando accertamenti dettagliati, che comprendono la misurazione della profondità e della superficie dello specchio d’acqua, oltre alla verifica della conformità ai regolamenti regionali in materia di sicurezza per le piscine delle strutture ricettive come i bed and breakfast.
Le indagini si concentrano anche sul personale presente nella struttura al momento dell’incidente, per accertare se vi fosse qualcuno in grado di intervenire prontamente in caso di emergenza.






