Roma, 25 settembre 2025 – Oltre 500 persone si sono radunate ieri a Piazzale Flaminio per una manifestazione in solidarietà alla popolazione di Gaza, organizzata dal Global Movement to Gaza Italia. Al centro della protesta, svoltasi sotto lo slogan dipinto in rosso su uno striscione bianco, la condanna del “genocidio a Gaza” e il sostegno alla Global Sumud Flotilla. Il corteo, autorizzato e animato da cori di sostegno alla Palestina e da slogan contro il governo italiano, si è mosso verso la Farnesina, con un messaggio chiaro rivolto al ministro degli Esteri Antonio Tajani.
La partecipazione di Adelmo Cervi e il significato della sua presenza

In prima fila tra i manifestanti c’era anche Adelmo Cervi, figura simbolica della lotta contro l’oppressione e la violenza. Figlio di Aldo Cervi, uno dei sette fratelli fucilati dai fascisti nel 1943 a Reggio Emilia, Cervi ha sottolineato l’importanza della solidarietà internazionale in un momento così drammatico: “Sentivo il dovere di essere qui. Dobbiamo essere tutti uniti contro questo massacro che sta facendo il governo di Israele”, ha dichiarato a margine della manifestazione. La sua presenza è un richiamo forte al valore della memoria storica e alla necessità di combattere le ingiustizie attuali con la stessa determinazione che animò la Resistenza italiana.
Adelmo Cervi è da tempo impegnato nel mantenere viva la memoria della famiglia e di quegli eventi tragici, anche attraverso il documentario “I miei sette padri”, realizzato da Liviana Davì e basato sul libro scritto dallo stesso Cervi insieme a Giovanni Zucca. Il film, presentato per la prima volta nel 2023 a Bologna, ripercorre la storia della sua famiglia e il valore universale della lotta antifascista. La testimonianza di Cervi si collega idealmente alla manifestazione di ieri, riaffermando il legame tra passato e presente nella lotta per la giustizia e la libertà.
La mobilitazione a Roma e il sostegno dei movimenti sociali
La manifestazione ha visto la partecipazione non solo della comunità palestinese residente a Roma, ma anche di numerosi movimenti studenteschi come Cambiare Rotta e Osa, oltre a collettivi e forze politiche come Potere al Popolo. Il corteo ha richiesto a gran voce uno “sciopero generale” e ha espresso un chiaro dissenso verso la politica estera italiana, criticando apertamente il governo. Lo slogan “Arriviamo Tajani” ha rappresentato un appello diretto alla Farnesina, luogo simbolo della diplomazia italiana, affinché si prenda una posizione netta e coerente nei confronti della crisi umanitaria a Gaza.
Il Global Movement to Gaza Italia ha organizzato questa iniziativa come parte della campagna di solidarietà alla Global Sumud Flotilla, un progetto che mira a rompere il blocco imposto su Gaza e a denunciare le violazioni dei diritti umani. La manifestazione si inserisce in un contesto di crescente mobilitazione internazionale per la pace e la giustizia in Medio Oriente.
Fonte: Marco Vesperini - Oltre 500 persone al corteo ProPal a Roma. Adelmo Cervi: "Uniti contro questo massacro"






