Milano, 6 settembre 2025 – È iniziato anche il secondo corteo in difesa del Leoncavallo Spazio Pubblico Autogestito, a due settimane dallo sgombero del capannone occupato di via Watteau. Dopo il primo corteo organizzato dai centri sociali Cantiere Milano e Cambiare Rotta con partenza da Stazione Centrale alle 12, un nuovo spezzone è partito intorno alle 13.30 dai Bastioni di Porta Venezia, con l’obiettivo di arrivare in piazza Fontana, dietro al Duomo. Le attese parlano di una partecipazione complessiva che potrebbe superare le 30mila persone.
Due cortei per una manifestazione unitaria

La giornata milanese è segnata da due cortei distinti ma con un’unica finalità: la rinascita del Leoncavallo e una protesta contro quella che viene definita la “città dei padroni”. Il primo corteo, partito da piazza Duca d’Aosta alle 12, vede in prima fila movimenti studenteschi e centri sociali, tra cui il Cantiere. Questa componente confluirà nello spezzone principale, che si è formato alle 14 a Porta Venezia. Da lì, i manifestanti percorreranno la circonvallazione fino a Porta Romana per poi risalire verso piazza Fontana, dove la conclusione è prevista intorno alle 17, secondo le direttive della questura.
Gli organizzatori auspicano però che il corteo possa terminare direttamente davanti al Duomo, nonostante le limitazioni imposte per le manifestazioni in piazza negli ultimi anni e la concomitanza con il Giubileo dei giovani, che porterà oltre 3.000 ragazzi nella stessa area. La possibilità di estendere la manifestazione al Duomo dipenderà dal numero di partecipanti e dalla situazione dell’ordine pubblico.
Le ragioni e i protagonisti della protesta
Il corteo, che si presenta come una “manifestazione nazionale” dell’area antagonista, rappresenta più di una semplice protesta contro lo sgombero del centro sociale milanese. Come ha spiegato Daniele Farina, portavoce storico del Leoncavallo ed ex esponente di Sinistra Italiana, “non è solo un corteo contro lo sfratto del Leoncavallo ma uno che ha finalmente riaperto il dibattito sul modello Milano, sulla città che verrà”. Farina sottolinea l’importanza di una discussione pubblica che parta dalla piazza, definendo questa vicenda come un evento che ha “cambiato il sangue della città”.
Tra i partecipanti sono presenti le Mamme del Leoncavallo, insieme a sigle come Anpi, Sinistra Italiana, AVS, Rifondazione Comunista e diversi centri sociali. Marina Boer, presidente dell’Associazione Mamme del Leoncavallo, ha ribadito che l’iniziativa vuole “essere tanto il riconoscimento dell’attività che noi abbiamo fatto da 50 anni, ma soprattutto ribadire la necessità di andare avanti”. La manifestazione, che si inserisce in un contesto di mobilitazioni ampie contro le politiche urbanistiche e sociali della città, vedrà anche la partecipazione di rappresentanti di Alleanza Verdi Sinistra, Fridays for Futures Napoli, Arci Genova, e altri movimenti provenienti da tutta Italia.
Le forze dell’ordine hanno predisposto un piano di sicurezza complesso per garantire l’ordine pubblico, con particolare attenzione a zone sensibili quali la Regione Lombardia, i cantieri Coima e Palazzo Marino, simboli della protesta contro le speculazioni immobiliari. Al momento non sono previsti incidenti, anche perché non hanno aderito gruppi anarchici o centri sociali “effervescenti” da altre città.
La manifestazione si configura dunque come un momento politico e sociale di rilievo per Milano, che torna a interrogarsi sul futuro degli spazi pubblici, sulle politiche abitative e sul modello di sviluppo urbano della città.






