Roma, 19 dicembre 2025 – Dopo le prime due “liste stupri” emerse in altre scuole, il caso torna a colpire il liceo classico Giulio Cesare di Roma. Questa volta, però, nel mirino non ci sono studenti o studentesse, bensì alcune insegnanti. A denunciare l’episodio sono stati i rappresentanti d’istituto, che nelle ultime ore hanno reso pubblico il ritrovamento di una nuova scritta offensiva all’interno della scuola.

Una nuova lista stupri durante l’occupazione del liceo
La scritta, simile per modalità a quella comparsa dopo la serata del 17 dicembre, è stata trovata sui muri del liceo ed è riconducibile al periodo di occupazione dell’istituto. Se nella prima lista comparivano nove nomi di alunni e alunne, in questo caso l’elenco è più breve: soltanto due voci, entrambe riferite a docenti.
Secondo quanto comunicato dagli organizzatori dell’occupazione, l’azione sarebbe avvenuta proprio durante la protesta, che era stata annunciata come risposta e condanna alla precedente “lista stupri”. Un’occupazione che, come riportato da Fanpage.it, ha profondamente diviso la comunità scolastica e dalla quale il collettivo Zero Alibi, già protagonista della denuncia del primo episodio, ha preso le distanze.
L’indignazione degli studenti e l’intervento della Procura
A raccontare per primi l’accaduto sono stati i quattro rappresentanti d’istituto, attraverso una storia pubblicata su Instagram: una nuova scritta definita “deplorevole”, comparsa nell’anticamera del primo piano, con la dicitura “Lista stupri” seguita dai nomi di due professoresse. Gli studenti hanno espresso nuovamente sdegno e preoccupazione, sottolineando come la gravità dell’episodio sia accentuata dal fatto che non si tratti di un caso isolato.
A distanza di soli 21 giorni dalla prima lista, chi ha compiuto il gesto avrebbe agito con piena consapevolezza, ignorando le precedenti denunce, la forte reazione collettiva e il percorso di sensibilizzazione avviato. Nel frattempo, la Procura ha aperto un fascicolo per istigazione a delinquere e non si esclude che anche questo nuovo episodio possa confluire nell’indagine. Per i rappresentanti d’istituto, il ripetersi di simili azioni è il segnale di un problema più profondo, che richiede attenzione, educazione e interventi concreti, affinché la scuola possa tornare a essere un luogo sicuro, inclusivo e rispettoso per tutte e tutti.






