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Home Cronaca

“Non accetto chef comunisti o gay”: bufera sui social per il post di Paolo Cappuccio

by Federico Liberi
8 Luglio 2025
Bufera sui social per un post di Paolo Cappuccio

Bufera sui social per un post di Paolo Cappuccio | Instagram - alanews

Un annuncio del noto chef Paolo Cappuccio ha scosso il web nelle ultime ore: ecco che cosa è successo

Un annuncio di lavoro pubblicato da Paolo Cappuccio, noto chef stellato Michelin, ha scatenato un acceso dibattito e un’ondata di indignazione sul web. L’offerta, relativa alla ricerca di personale per un hotel 4 stelle in Val di Fassa, si è distinta per una clausola discriminatoria che escludeva candidati con alcune caratteristiche, tra cui comunisti e persone con “problemi di orientamento sessuale”. Tutti i dettagli della vicenda.

Il controverso annuncio dello chef Cappuccio

Quello che doveva essere un normale annuncio di lavoro si è trasformato in un caso destinato a far discutere. Venerdì, lo chef stellato Paolo Cappuccio ha pubblicato su Facebook un post per reclutare tre figure professionali – un sous chef, un commis di cucina e un lavapiatti – per un hotel quattro stelle in Trentino. Nella descrizione, però, oltre a dettagli su stipendio (dai 2 ai 4mila euro) e periodo di impiego (da dicembre a marzo), Cappuccio ha inserito frasi considerate offensive: erano infatti esclusi “comunisti/fancazzisti” e “persone con problemi di alcol, droghe e di orientamento sessuale”. Il messaggio si concludeva con un lapidario: “Quindi se eventualmente resta qualche soggetto più o meno normale… ben volentieri”.

Il post di Paolo Cappuccio
Il post di Paolo Cappuccio | Instagram – alanews

Le reazioni indignate non si sono fatte attendere, tanto che lo chef ha poi deciso di rimuovere il post.

Chi è Paolo Cappuccio

Napoletano, 48 anni, Cappuccio vanta una carriera di oltre 35 anni ai fornelli, tra ristoranti stellati come “La Stube” del Bio Hotel Hermitage di Madonna di Campiglio. Non è, però, la prima volta che finisce al centro di polemiche: già nel 2020 un suo annuncio per la stagione estiva a Caorle conteneva espressioni ritenute offensive, scatenando anche allora una pesante bufera social.

Le spiegazioni dello chef

Travolto dalle critiche, Cappuccio ha chiarito la sua posizione, parlando di “sfogo dettato dalla frustrazione” per esperienze lavorative deludenti: “È un annuncio di disperazione, uno sfogo di stanchezza mentale. Dopo l’ennesima delusione cercavo collaboratori onesti, con un’idea chiara della loro posizione all’interno della società e della brigata. Sono stufo di chi si mette in malattia, non svolge le proprie mansioni o combina disastri in cucina”.

Sul riferimento alle persone non eterosessuali, lo chef ha aggiunto: “Mi è capitato di avere collaboratori che esibivano in modo eccessivo il loro modo di vivere, creando problemi, litigi e insulti in brigata. Si può essere ciò che si vuole, ma senza ostentazioni poco eleganti o fuori luogo in un ambiente di lavoro”.

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