Milano, 19 settembre 2025 – Michaela Antali e il fratello Lorenzo, parti civili nel processo contro Nicole Berlusconi, hanno respinto la proposta risarcitoria presentata dalla nipote di Silvio Berlusconi, imputata per calunnia, diffamazione, violazione di domicilio e interferenze illecite nella vita privata. L’intesa tra le parti era l’obiettivo, ma l’udienza si è chiusa con un nulla di fatto.
Nicole Berlusconi, saltata l’intesa con i gestori del maneggio
Secondo l’accusa, la 36enne, figlia di Paolo Berlusconi, il 14 aprile 2023 si sarebbe introdotta senza autorizzazione nel centro ippico Ca’ del Pianone di Mapello, nel Bergamasco, per documentare presunti maltrattamenti sugli animali. Le immagini e i video diffusi sui social erano stati accompagnati da una denuncia in Procura e da un esposto alla Federazione italiana sport equestri.
Gli accertamenti dei Carabinieri forestali e dell’ATS non avevano però riscontrato alcuna violazione, spingendo la Procura ad archiviare la denuncia per infondatezza. Da qui la controffensiva dei gestori del maneggio, che hanno querelato Berlusconi chiedendo un risarcimento di un milione di euro, a fronte delle perdite causate dalla sospensione dell’attività.
In aula, ieri 18 settembre, Nicole Berlusconi si è presentata con quattro assegni per un totale di 20.000 euro, cifra rifiutata dalle parti civili. Nessun accordo, quindi, e processo aggiornato al 18 dicembre.
La vicenda giudiziaria, il contesto
Nicole Rose Berlusconi aveva fondato la Onlus Progetto Islander nel 2012, dedicandola alla salvaguardia degli animali maltrattati. Da quel momento è partita la sua carriera di attivista per i diritti animali. In seguito, secondo la tesi presentata dall’accusa, il 14 aprile del 2023, Berlusconi si sarebbe introdotta “contro la volontà dei gestori” nel centro ippico Ca’ del Pianone di Mapello (Bergamo) per scattare alcune fotografie che avrebbe poi pubblicato per descrivere una situazione da lei ritenuta “agghiacciante“. Alla pubblicazione, Berlusconi aveva poi dato seguito depositando una denuncia per maltrattamenti in Procura e un esposto alla FISE (Federazione italiana sport equestri).
