Roma, 5 settembre 2025 – Proseguono le indagini sulla vicenda che ha coinvolto cinque persone di origine turca fermate ieri dalla polizia a Montefiascone, in provincia di Viterbo, nell’ambito delle operazioni di sicurezza connesse alla processione della Macchina di Santa Rosa a Viterbo.
Nessun collegamento con i precedenti arresti
Secondo quanto appreso, non sarebbe emerso alcun collegamento tra i cinque fermati e i fatti precedenti, in particolare con i due cittadini turchi arrestati nei giorni scorsi in un B&B a Viterbo. Questi ultimi erano stati trovati in possesso di una pistola semiautomatica e di una mitraglietta d’assalto cariche e pronte all’uso. Questa circostanza aveva fatto temere un possibile atto terroristico durante la storica processione religiosa.
I cinque, che alloggiavano in un altro bed and breakfast a Montefiascone, sono stati tutti identificati e sottoposti a perquisizione da parte della polizia. Al momento non sono noti i risultati di queste verifiche, ma gli accertamenti proseguono con l’obiettivo di chiarire ogni aspetto della vicenda.
Controlli rafforzati per la processione della Macchina di Santa Rosa
Intensificate le misure di sicurezza in vista della processione della Macchina di Santa Rosa, vista la grande rilevanza religiosa e culturale dell’evento nel capoluogo di provincia laziale. L’attenzione delle forze dell’ordine si è concentrata soprattutto sui soggetti di origine straniera trovati in possesso di armi, che avevano destato allarme tra le autorità.
La collaborazione tra la squadra mobile e la Digos della questura di Viterbo ha portato all’identificazione e al fermo delle persone coinvolte. L’obiettivo è quello di garantire la sicurezza e la regolarità della manifestazione. Le autorità mantengono alta la guardia per prevenire qualsiasi rischio legato a potenziali minacce.
Le indagini continuano, mentre la città di Viterbo e i partecipanti alla processione della Macchina di Santa Rosa attendono con attenzione gli sviluppi della situazione.






